01/06/2019
Il Casino del Bel Respiro… e le sue vedute!
Un privilegio per chi c’era ma, da anni… anzi fin dalla fondazione di questa associazione, un diritto rivendicato a nome di tutti.
Con la sorte che, dopo le denunce di effrazione agli ipogei presentate anche alla Soprintendenza ai Beni Archeologici, ci ha riservato una sorpresa, ovvero l’invito ad una visita del Casino del Bel Respiro e delle Bellezze che custodisce, guidati direttamente dalla Soprintendente che ne è responsabile.
Non è assolutamente facile riassumervi quella mattinata con meraviglie viste finora solo in foto o in video, sulle cartoline postali del 1900 che custodiamo, sui libri d’arte che compongono la piccola biblioteca dedicata alla “nostra” villa.
E vivere la stranezza di “trovarsi dall’altra parte” riconoscendo amici e conoscenti intenti a correre e passeggiare nell’area pubblica, dove noi, come forse in quel momento loro, ci siamo sempre chiesti “Chissà chi saranno quelle persone… sulla terrazza, nel giardino, in visita alle allegrezze del principe Pamphilj!”.
I viali, la necropoli, gli scavi, gli ipogei, il giardino segreto, le fontane, le decine di frammenti e di stele, i vasi e le statue, gli stemmi araldici di Famiglia riportati e ripetuti in ogni angolo, le siepi e le piante, la vista sulla Città e su San Pietro… ed anche il tratto di prato dov’era piantata la tenda di Gheddafi, il percorso usato dal “primo” Berlusconi per fare jogging, l’angolo nascosto dove Renzi prendeva il sole, la serra… realizzata ai tempi in cui Bettino Craxi aveva deciso di trasformare il Casino del Bel Respiro nella propria residenza, la residenza del Presidente del Consiglio (e per la cui difesa raccogliemmo allora quasi 30.000 firme e altre 15.000 poco più tardi).
Abbiamo scattato centinaia di foto, viste cose che, addirittura, non dobbiamo mostrare (gli scavi ed i ritrovamenti sono continui) ma quel che possiamo affermare con ancora più convinzione è che davvero villa Doria Pamphilj custodisce tesori ineguagliabili.
Per questo la difendiamo e per questo la raccontiamo ogni giorno, soprattutto a chi non ha ancora percepito quale sia la sua ricchezza e la Storia che nasconde qui, dietro una cancellata e una siepe, ma anche fuori, ai nostri occhi troppo distratti e ai nostri passi troppo spesso frettolosi.
Se riuscissimo a capirlo, si aprirebbe di sicuro una breccia nell’indifferenza e nell’abitudine al degrado imperante: di lì, riscopriremmo valori comuni ed antichi, come anche una nuova consapevolezza per ciò che abbiamo ereditato e che richiede, senza più alcun indugio, cittadini responsabili e amministrazioni capaci.
Nei prossimi giorni, gli album della necropoli e degli ipogei… come suol dirsi, “rimanete sintonizzati”!
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