Come ben sapete oramai da un paio di mesi sono in atto dei lavori di riqualificazione del viale del Belvedere del Giglio. Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi, soprattutto del fatto che questi lavori sono finalmente ricominciati dopo essersi fermati per un paio di settimane.
Allo stesso tempo abbiamo sottolineato come purtroppo molti frequentatori di villa Pamphili ignorino il divieto di passaggio all’interno dell’area del cantiere, attraversandola di fatto a qualsiasi ora del giorno, tutto questo perché per molti è scomodo fare un lungo giro o forse perché la parola “divieto” non è letta attentamente… (vabbé).
D’altra parte a Villa Pamphilj siamo abituati a tutto, e non ci meraviglia più di tanto se anche i partecipanti di una maratona hanno percorso questo viale senza tenere conto di quei divieti. E parliamo di decine e decine di persone che hanno bypassato le sbarre di “contenimento” e i maxi cartelli posizionati agli ingressi dell’area di lavoro.
Ci domandiamo come sia possibile non tenere conto che un cantiere è un luogo interdetto perché potenzialmente pericoloso ed è per questo che ci sono recinzioni, pannelli e cartelli di avviso. Chi ha dato l’’autorizzazione alla suddetta corsa, ha effettuato i controlli sul “dove” e “come”?
Perché di norma si concedono autorizzazioni con tutte le specifiche del caso e non ci sembra proprio che sia avvenuta questa “supervisione”.
Insomma chi più chi meno, con una una certa “superficialità” , non tiene conto di chi lavora nel cantiere e di quello che succede dentro Villa Pamphilj.
Diciamo … ordinaria “amministrazione”?