25/05/2015
Il prossimo.
Il “prossimo”… cadavere?
Oppure… il nostro “prossimo”?
Non che i due concetti non possano coesistere nello stesso individuo: in verità dipende solo da noi.
Perché questo povero essere, fotografato sabato mattina nell’area ACEA è il nostro “prossimo”, che noi lo si voglia o meno.
Ma, abbandonato in questo stato, giorno dopo giorno, e ignorato, ed evitato… rischia di diventare, come altri nelle sue stesse condizioni, il “prossimo” cadavere che troveremo all’interno di villa Pamphilj.
Sabato, non lo abbiamo voluto svegliare, fidando nel fatto stesse solo dormendo e, tornati a casa, abbiamo trasmesso le immagini alla vicina stazione dei Carabinieri che, di rimando, visto anche il precedente (l’uomo rinvenuto morto nelle serre ottocentesche appena tre settimane fa) ci hanno chiesto subito se fosse vivo.
Lo era, e lo è… per ora.
Oggi, infatti, incontrando un gruppo di operai intenti a falciare l’erba dell’area ACEA, li abbiamo condotti immediatamente in questo angolo di miseria, mettendoli sull’avviso perché non si spaventassero, non lo spaventassero… soprattutto non lo investissero con i mezzi utilizzati: in quelle condizioni, probabilmente sotto lo stordimento dell’alcool, avrebbe rischiato di essere investito.
Fortunatamente non c’era… ma tornerà, perché un uomo in queste condizioni non ha certo altri luoghi dove trovare ricovero.
Per inciso: questo luogo è lo stesso dove sono stati visti e abbiamo visto alcuni dei ragazzini che imbrattano i muri di San Pancrazio: i loro genitori lo sanno?
E sanno che parte dell’immondizia qui abbandonata è anche frutto delle loro scorribande?
Le belle case del quartiere Gianicolense/Monteverde sono lì fuori, a qualche metro dal quel muro su cui vediamo ammucchiarsi immondizia, cartoni, miseria… il nostro “prossimo”: il Comune, il XII Municipio, la Sovrintendenza, l’ACEA acque (la stessa che nega la possibilità di recuperare quest’area attraverso la realizzazione di una nuova, soprattutto a norma, area cani)… lo sanno?
PS: altre foto sono state scattate lì a ridosso, nella zona che confina con la basilica di San Pancrazio: non appaiono altri nostri “prossimo”, ma ci sono, ogni giorno ed ogni notte… i buchi nelle reti, i cartoni per dormire ed i resti attorno ce lo rammentano.