18/03/2015
Il racket dei materassi nelle serre di villa Pamphilj.
Se mai ci aveva sfiorato un dubbio, quanto successo ieri ce l’ha fugato.
I fatti: la mattina intorno alle 07,30 alcuni funzionari della Sovrintendenza capitolina, un nutrito gruppo di operatori AMA e di agenti del PICS, della Polizia di Stato e di Roma Capitale si sono ritrovati all’esterno delle serre occupate dai bulgari di etnia rom le cui monovolume troviamo “regolarmente” parcheggiate all’interno di largo Martin Luther King, su via Leone XIII.
E non solo da loro, probabilmente, perché già a suo tempo abbiamo potuto documentare (trovate le foto in fondo all’album) un paio di soggetti che, scesi dall’autobus, entravano trascinando trolley e bagagli, uno dei due a far da guida all’altro.
Lo sgombero è andato avanti alcune ore, tanto era il materiale accumulato da almeno trenta occupanti, con gli operatori AMA impegnati ad una completa disinfezione delle due serre.
Non è la prima volta… ma l’ennesima, c’è da sottolinearlo.
Peraltro, dato che i materassi vanno smaltiti in discariche apposite e gli operatori dell’Azienda Municipalizzata Ambiente non sarebbero riusciti a farlo all’interno dell’orario lavorativo (l’attuale condizione finanziaria dell’Azienda non le permette di pagare gli straordinari)… alla fine dell’intervento il mucchio di materassi è rimasto all’interno delle serre, in attesa di venir rimosso il giorno successivo, cioè oggi, cosa che è regolarmente e fortunatamente avvenuta.
Ma ieri è successa anche un’altra cosa.
Come tutti si sono allontanati (i ragazzi dell’AMA rientrando in sede, Sovrintendenza e Forze dell’ordine spostandosi all’Arco dei 4 Venti… ma di questo ne parliamo domani), su via Leone XIII è arrivata una Dacia di colore rosso targata Romania, ne sono scesi due soggetti che, attraversata l’Olimpica, si sono fatti un bel giro nella zona sgomberata arrivando fino alla boscaglia che sovrasta la Fontana del Giglio, il canale, e il laghetto omonimi.
Quella stessa zona dove già a suo tempo, è stato smaltellato un accampamento con tende e, in altra occasione, recuperata refurtiva sottratta nel Servizio Giardini di via della Nocetta.
Così, noi che avevamo assistito allo strano movimento, lo abbiamo ritratto in foto e trasmesso agli agenti (domani contatteremo anche i Carabinieri).
Che esista nella nostra Città un racket dei materassi è cosa nota, come è noto che molti rivenditori, invece di smaltire quelli presi indietro, li rivendano a soggetti dell’est, generalmente rumeni che, a loro volta, li immettono nel giro di chi vive abusivamente ovunque sia possibile.
Per questo, è anche legittimo pensare che dietro i bivacchi abusivi ci sia una vera e propria regia, una sorta di agenzia affitti, un’organizzazione che individua gli spazi, mette a disposizione i giacigli, ne cura gli avvicendamenti.
Noi lo pensiamo e il “semplice” sgombero, già di per sé insufficiente, non ci basta più.
Non ci è mai bastato: vanno tolte le reti di recinzione (non servono a nulla, se non a rendere difficoltosi i controlli sull’interno delle strutture) sigillati e monitorati giornalmente i manufatti, aperto un trasparente dibattito cittadino sulle destinazioni d’uso, recuperato il Piano Programma e di Utilizzo della villa… incalzata la Sovrintendenza ed il Comune sulle reali conseguenze delle tanto invocate “privatizzazioni” verificando che tanto degrado non sia stato assecondato per favorire gli interessi di amici degli amici.
E avviata un’indagine della Magistratura e della Corte dei Conti: chi ha la coscienza pulita non ha nulla da temere… quelli che a villa Pamphilj gestiscono racket ed altro, sicuramente sì!