05/06/2014
La babele dei cartelli che nessuno legge né rispetta
Anche perché ce ne sono 3, 4 tipi diversi… la maggior parte illeggibili.
E sono (sarebbero) lì a ricordare ai frequentatori della villa le #norme comportamentali da rispettare una volta varcati i suoi accessi.
Norme estrapolate dal “REGOLAMENTO #POLIZIA #ROMA #CAPITALE” (già testo unico di Polizia Urbana) segnatamente dal “CAPO III – TUTELA DEI #MONUMENTI, DEI PUBBLICI PRIVATI EDIFICI, DEI #PARCHI E GIARDINI PUBBLICI”, articoli 19, 20 e 21 (con successive modifiche).
Fatiscenti, imbrattati, sovrapposti l’uno all’altro, sdraiati a #terra… ma aggrappati con tutte le loro forze al palo… divelto!
Non parliamo poi di quelli “tematici”: aree #giochi, aree #cani, bagni pubblici… oppure di quelli appartenenti alla toponomastica dove i nomi della Grandi #donne a cui la maggior parte dei viali sono dedicati, spuntano tra un adesivo “legalize cannabis” e “Roma store”.
Poi ce n’è uno… il meno rispettato di tutti, un cartello circolare, bianco, con una bella fascia rossa sul bordo: pare lo chiamino “DIVIETO DI TRANSITO” e in questi casi, si accompagna (dovrebbe accompagnarsi) ad un altro, piccolo e rettangolare con su scritto “eccetto autorizzati”.
Anzi, talvolta “fanno” addirittura insieme cartello unico!
Così non va bene, e la cartellonistica di villa #Pamphilj è un vero affronto: è ormai assolutamente necessario realizzare qualcosa di valido, chiaro, esaustivo… standard per tutti gli accessi e (con le dovute caratterizzazioni) per tutte le ville storiche: sabato prossimo 7 giugno, alle 10.30, parleremo anche di questo.
Altrimenti continueremo ad assistere allo scempio di ogni giorno, a reindirizzare gli stranieri verso il #Gianicolo o a piazza del Collegio Romano (dove si trova il #museo Doria Pamphilj… che spesso loro cercano invece dentro la villa) a intercettare decine di macchine che “ma perché… nun se po’ entrà?”
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