La fontana “rotta”


10/07/2019

La fontana “rotta”



Eppure ne abbiamo fatte di segnalazioni, denunce, appelli, rimostranze, e anche richieste scritte per farla ripulire e per far ripiantare il bosso devastato dalla Piralide. Qualche volta l’abbiamo ripulita noi stessi, o almeno fatto quanto nelle nostre possibilità, mentre dall’Amministrazione nessuna risposta e tanto meno alcuna azione concreta.
Sta diventando una “fontana rotta” la bella Fontana del Giglio, ovvero la dimostrazione che avevano proprio ragione lo psicologo sociale Philip Zimbardo e poi James Q. Wilson e George L. Kelling autori della “La teoria delle finestre rotte”. Questi ultimi nel 1982 pubblicarono un articolo “Broken Window Theory” secondo cui non punire piccoli atti di vandalismo può generare fenomeni di emulazione che portano ad atti di violenza ben più gravi. Se per esempio viene rotta la finestra di una casa o di un edificio pubblico, e questa non viene aggiustata, si potrebbe diffondere l’idea che il luogo è abbandonato, sollecitando l’istinto vandalico dei teppisti a distruggere altre finestre, generando fenomeni di violenza sempre più gravi e violenti, sicuri del fatto che difficilmente si verrà puniti o giudicati.

I padroni dei cani che fanno fare il bagno nelle fontane della villa sono spesso irreprensibili professionisti, i ragazzi che “festeggiano” la fine della scuola sono figli di di persone comuni, giovani perfettamente introdotti nella società, tutt’altro che disagiati. I festaioli che hanno utilizzato e sporcato senza alcun ritegno la Fontana del Giglio sono probabilmente giovani monteverdini, pronti al divertimento e totalmente inconsapevoli della bellezza che li circonda. Vandalizzare quest’area gli deve apparire del tutto legittimo, visto che illegittimamente viene abbandonata dalle stesse istituzioni.

Inoltre coloro che dovrebbero assicurare ordine e legalità, non hanno dato certo prova di lungimiranza. Dove stavano alla chiusura delle scuole?Nessun intervento, eppure erano stati avvertiti per tempo. A che ora ci sono gli habitué che fanno sguazzare i cani nelle fontane? Orari arcinoti e stra-descritti, con tanto di video e foto… eppure raramente li abbiamo visto in azione. Dove e chi è protagonista dei raduni domenicali che lasciano la villa devastata e piena di immondizia? Anche lì denunce, esposti, orari e luoghi conosciuti da tutti… eppure mai nessun intervento, a parte una sola volta qualche anno fa, ma è stato davvero poco incisivo se poi ogni maledetta domenica i festaioli continuano a fare lo stesso, se non di peggio.

La teoria delle finestre rotte afferma che controllare e reprimere i piccoli reati come gli atti vandalici di cui sopra, contribuisce a ridurre la possibilità che avvengano crimini peggiori. A nostro avviso basterebbe davvero poco. Come per esempio organizzare una sorveglianza mirata, a piedi o in bicicletta (certo non nelle comode auto) nei luoghi, negli orari e nei giorni più a rischio.
Ma anche dando ascolto a chi di villa Pamphilj ha fatto del proprio pane quotidiano, a chi la protegge da anni senza chiedere nulla in cambio.
L’Associazione per Vila Pamphilj si è messa a disposizione con foto, filmati, dati scaturiti dal monitoraggio giornaliero, dalla conoscenza approfondita del territorio, della frequentazione, delle abitudini di un po’ di tutti, dai ciclisti ai canari, dai corridori ai festaioli… ma si è scelta un’altra strada, ovvero dare credito a chi della villa ne sa davvero molto poco, anzi nulla.

Noi restiamo però al nostro posto, continuando a fare il possibile, come hanno fatto questa mattina Marco, Gianluca e Lorenzo: perché raccogliendo l’immondizia lasciata dai vandali, in qualche modo, si è “aggiustato” un pochino una fontana rotta, la “nostra” Fontana del Giglio.
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