Le buche di Roma, le buche di villa Pamphilj.


07/12/2015

Le buche di Roma, le buche di villa Pamphilj.



Le prime sono certo tristemente famose, ma anche le seconde mietono ormai diverse vittime.
Ne sa qualcosa questo signore, che ogni giorno frequenta la villa con il suo fido Batik (è quello sdraiato sul prato, a sinistra in foto): braccio al collo, probabile frattura, e viso sfigurato.
Dov’è caduto?
Ma in una di quelle simpatiche buche realizzate dal continuo passaggio di mezzi diretti al “Vivibistrot”, al Centro Anziani “Bel Respiro” oppure dirottati qui da qualche manifestazione, sportiva, benefica, sociale.

In realtà, accedere con i veicoli (ancorché autorizzati) dall’ingresso su via Vitellia n.102 sarebbe vietato… ma tanto, chi controlla?
Per non parlare della strada, quel viale Selma Lagerloff, realizzato appositamente in cemento e mattoni per garantire, soprattutto agli anziani, un accesso privo di rischi.
Il Vivibistrot, qualche anno fa, lo ha fatto addirittura scavare e interrompere per calare una tubatura fognaria… sapete, quella che ogni tanto salta e “concima” con acque non propriamente linde il prato e via Vitellia… ma tanto, chi controlla?
E vogliamo parlare delle strisciate di cera lasciate dall’utilizzo (vietato) delle luminarie che ogni sera fino all’una di notte, conducono gli avventori al ristorante… e i cittadini, il giorno dopo, con il culo per terra?

Noi dell’Associazione lo abbiamo denunciato più volte… dobbiamo aspettare forse che qualcuno ci si rompa un femore e, come capita in certi casi, finisca molto male per le complicazioni che comporta?
Cosa serve qui?
Manutenzione, controlli, buona amministrazione… insomma, quelle cose che in questa Città ci danno sempre buca!

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