Mary, per sempre.


12/07/2020

Mary, per sempre.



Una lady si aggira nelle sale del Casino del Bel Respiro: ha il volto chiaro e due bei occhi scuri incorniciati da neri capelli raccolti con un semplice chignon, proprio come la moda dell’epoca richiede, quell’età “vittoriana” che ha segnato così tanto l’ottocento inglese. Mary, ha un abito lungo, ampio, elegantissimo. Una collana di perle le incornicia il lungo collo chiaro, da cigno bianco. Le mani composte sono appoggiate delicatamente sul grembo, un paio di anelli e dei semplici orecchini completano la sua figura.

E’ Lady Mary Althea Beatrix Talbot, figlia del conte di John Shrewsbury e proveniente da una delle più importanti famiglie cattoliche inglesi: da quando il 4 aprile 1839 sposa il principe Filippo Andrea V Doria Pamphilj, sarà protagonista indiscussa delle vicende che riguardano villa Doria Pamphilj.
La giovane contessa incontra il futuro marito all’incoronazione della regina Vittoria e dalla loro unione si inaugurerà una serie di matrimoni italo-britannici all’interno della casata Doria Pamphilj.

La possiamo immaginare mentre si affaccia dal balcone centrale della sontuosa palazzina, intenta a rimirare la grande distesa verde che gli si presenta davanti.
Sarà proprio lei, dimostrando un incredibile amore per la natura a trasformare il Giardino del Teatro, macchiato dal sangue dalle furenti battaglie della Repubblica Romana del 1849, in un nuovo luogo, nel quale magnifiche piante rare e di pregio sono collocate secondo il gusto paesistico inglese.
Chissà quanto avrà ammirato Mary dalla terrazza superiore del Casino del Bel Respiro, quella bella fontana che proprio lei fece inserire al centro delle aiole del Giardino Segreto, perfettamente in asse con la palazzina antistante: la fece costruire nel 1850, e fu chiamata la “Fontana dell’Annunziata” perché al suo centro si innalza una copia bronzea dell’opera realizzata nel 1629 da Pietro Tacca per la piazza della Ss.Annunziata di Firenze.

Nessuno sfarzo, solo semplicità ed amore per la bellezza. Lo dimostrano anche le serre che Mary fece costruire vicino a villa Vecchia, nelle quali furono coltivate numerose piante esotiche, pronte a prendere vita insieme ai colori della villa.
Non solo, parte della tenuta sarà organizzata anche in un’efficiente azienda agricola, da cui è possibile ancora cogliere i suoi frutti, viste le numerose piante di prugne, fichi, susine, cachi, presenti tutt’oggi a villa Pamphilj.

Questa romantica Lady inglese, fu molto amata a Roma, perché insieme alla sorella Gwendoline (che sposò il principe Marcantonio Borghese) si dedicò a numerose opere benefiche: era solita infatti visitare le famiglie più povere per portare loro cibo, vestiti e medicine.
Quando morì nel 1858, suo marito il principe Filippo, distrutto dal dolore, sul fianco di una collina sovrastante a valle dei Daini, fece comporre con una siepe la parola “Mary”: in questo modo dal Casino del Bel Respiro poteva leggere il nome della sua amata scolpito ed inserito per sempre all’interno di villa Pamphilj. Oggi purtroppo la siepe è andata perduta, o quanto meno è sicuramente soffocata dalla vegetazione che nel corso degli anni ha ricoperto in modo selvaggio tutta la valle dei Daini.

Ma non è andata perduto il ricordo di questa incredibile principessa, che ha contribuito così tanto alla bellezza di villa Pamphilj. Soprattutto quello che ci piace rammentare è la sua visione della natura, del bello e della cura dei giardini.
Una visione che ci piacerebbe vedere anche (soprattutto) in chi amministra questa città, ovvero in coloro che dovrebbero proteggere ed esaltare la Storia e la Natura di questo luogo.
Ed invece, si succedono i Sindaci, le Giunte, gli Assessori… nulla cambia, anzi tutto peggiora.

Con amarezza proprio oggi leggiamo una notizia che racconta dell’apertura di una spiaggia all’interno di villa Pamphilj “a disposizione dei cittadini, per affrontare l’estate in tutta sicurezza”, così recita l’articolo di Roma Today, leggere per credere>https://cutt.ly/xpm3Utn.
Se davvero così fosse, e ci auguriamo proprio di no, davvero non si ha conto di questa magnifica villa, ma soprattutto non si ha la Cultura e la capacità per gestirla come meriterebbe.

Bar, ristoranti, feste, matrimoni e compleanni, ed adesso anche la sedia a sdraio ed il lettino: ecco la proposta culturale che si prospetta. Ovvero l’insulsa volontà di portare sempre e comunque la città dovunque, la movida in ogni luogo, senza che di questo luogo si conosca, apprezzi, valorizzi nulla, senza pensare alle conseguenze, ma solo al consenso. In una parola, mero sfruttamento, fino ad esaurimento posti…e verde.
Basta guardare come è ridotto il manto erboso che circonda il Vivi Bistrot e il Centro Anziani: una grande distesa di polvere.

Ed invece alla villa occorrerebbe una persona che sappia come valorizzarla ed amarla. Servirebbe una persona di spessore, dal buon cuore: sì forse, per il futuro di villa Pamphilj ci vorrebbe proprio un’altra Mary. Per sempre.

Vai al post FB>https://cutt.ly/rpQAyGF

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