Minimusei nei casali


15/05/2013

Minimusei nei casali



Ed ecco qui, l’altra bella iniziativa che è stata confezionata per villa Doria Pamphilj: strutture restaurate già ai tempi del Giubileo con parte dei 52 miliardi destinati alla villa e, successivamente, con altri fondi (a novembre, altri due milioni di euro) sono state “messe a bando” per essere affidate a privati. Domani si aprono le offerte, e chiunque può leggere quanto poco sia necessario per aggiudicarsi un bel casale (in queste settimane è stato un via vai scandaloso, con i dipendenti comunali nella veste di agenti immobiliari). Quello che andiamo documentando da tempo è che villa Pamphilj è, sì, in uno stato di profondo abbandono… ma questo perchè il Comune rinuncia a compiti e ruoli, come anche al controllo sulla bontà delle scelte effettuate dai propri funzionari, sulla correttezza dei lavori, sulla professionalità di chi effettua i collaudi, sugli interessi che quest’area attira da sempre. Un esempio su tutti sarà la storia di quel fienile, destinato ad “attività motorie del centro anziani” che vide improvvisamente i lavori (privi di concessione edilizia) destinati a trasformarlo in bar. Anni di sequestro, un condono per una manciata di milioni di lire (tre), il completamento, la cessione ad altri, l’occupazione progressiva di centinaia di metri quadrati pubblici, l’apertura fino all’una di notte… in barba alle norme che vigono, per le ville storiche, in tema di orari. Quello che probabilmente si prepara per il casale di Giovio ed il giardino dei Cedrati: una ludoteca… certo, con l’angolo caffetteria! Che rende mooolto di più, che non i giochi per i bambini. Così poi, dalla caffetteria si passerà al ristoro e al ristorante, al via vai di mezzi, alla distruzione di prati e strade, alla realizzazione di mattonati, pergolati, chioschi, tappeti e cuscini intorno, all’apertura notturna per cene e cerimonie, alla sottrazione di aree destinate ai frequentatori. E se anche costoro avessero bisogno e diritto a qualche (piccolo) punto per rifocillarsi… la modalità NON è questa. Qui c’è qualcuno che fa gli affari con il verde pubblico… mentre il verde pubblico è chiuso perchè non è orario di apertura (chi entra in quegli orari, cioè, è lì per recarsi al ristorante e non per conoscere/visitare la villa). E sarà interessante rivedere un servizio apparso diverse settimane fa su “Striscia la Notizia”… analizzandolo attentamente. Un servizio davvero troppo superficiale… o una volgare marchetta che tirava la volata alle iniziative descritte e ad altre future? Presto… su queste pagine!
NB: Nel testo dell’articolo di la Repubblica viene citato il gruppo “Amici di Villa Pamphilj”: si tratta di una realtà differente per scopi e tipologia dall’Associazione per Villa Pamphilj (NdR).

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