07/02/2023
Piano Programma e di Utilizzo dell’Associazione per Villa Pamphilj
L’Associazione per Villa Pamphilj è impegnata nella tutela delle caratteristiche naturali, storiche ed artistiche rappresentate dall’omonima villa storica ed in favore al basilare diritto dei cittadini ad una sua corretta fruizione.
In base a tale premessa, presenta una serie di proposte aggiornate e riguardanti il quadro complessivo di riassetto già denominato “Piano Programma e di Utilizzo” su cui venti anni or sono cittadini, associazioni ed Amministrazione avevano già avviato un confronto per la definizione di linee d’intervento relative alle problematiche evidenziatesi negli anni.
Pertanto
sottolineando l’improrogabile necessità di un “Piano Programma e di Utilizzo” che ponga fine a qualsiasi uso improprio di manufatti ed aree della villa e che sostituisca interventi e affidamenti frammentari;
riconoscendo al “Piano” stesso la funzione di strumento indispensabile alla salvaguardia della villa e del corretto utilizzo delle sue preesistenze;
ponendo l’accento sull’importanza di un continuo e costante rapporto tra Amministrazione Pubblica e Cittadini-frequentatori, rappresentati ed organizzati in associazioni aventi ad oggetto la tutela dei Beni Comuni
sollecita un confronto sulle osservazioni che seguono:
1) GOVERNANCE, PIANO PROGRAMMA e REGOLAMENTO DI UTILIZZO, RISORSE
La frantumazione delle varie competenze tra Sovrintendenze, Dipartimento Ambiente, Cultura, Lavori Pubblici, Patrimonio e, benché in minima parte, XII Municipio impongono di individuare una forma di Governance (presumibilmente un’Authority collegiale di livello comunale che si occupi di TUTTE le ville storiche) che le coordini assumendo precise responsabilità di fronte ai cittadini ed al Consiglio Comunale.
Un Piano Programma ed un Regolamento di Utilizzo, discussi nelle sedi preposte (anche con il contributo delle Associazioni operanti su quel territorio) serviranno a garantire le regole sulla destinazione d’uso delle aree e dei manufatti, tenendo conto in primo luogo della vocazione storico-naturalistica del Bene in oggetto.
Inoltre, gestione dei servizi e destinazioni d’uso vanno regolamentate esclusivamente in relazione al loro utilizzo in chiave pubblica, sempre in armonia con le caratteristiche della villa storica e al di fuori di ogni logica di “scambio”, “favore”, “fidelizzazione”.
Sempre all’interno del Piano e del Regolamento va definita l’eventuale partecipazione di soggetti privati perché l’interesse collettivo ed i fini sociali non vengano piegati a logiche commerciali e meramente imprenditoriali. Da una parte dunque, il ritorno al rispetto delle normative e, ove esse fossero obsolete o inadeguate alle nuove forme di gestione, un loro aggiornamento, rivedendo il regolamento Comunale o altro che ne disciplini la materia.
Le Risorse per la gestione della villa non devono provenire solo dai conferimenti comunali, ma anche da quelle attività a titolo oneroso che, da anni, si svolgono al suo interno: una sorta di fondo nel quale confluiscano una percentuale delle concessioni (conformi ed aggiornate ai costi di mercato) versate da attività di ristorazione o di intrattenimento e da quanto realizzato da chi organizza eventi di natura sportiva, culturale, sociale.
Per quest’ultimo aspetto ed in riferimento all’uso di forme associative appartenenti al no-profit per evadere questo tipo di impegno, ogni attività relativa va autorizzata e/o concessa esclusivamente a chi risulti iscritto all’Albo delle Associazioni Culturali e Sportive già previsto in ogni Municipio: gare di corsa, corsi di running, yoga, TRX, nordik walking, festival, mostre e quant’altro esercitato a titolo oneroso va ricondotto al rispetto delle normative vigenti e coinvolto, attraverso il versamento di un contributo, al mantenimento dei luoghi in cui viene svolto.
2) SICUREZZA
Una villa sicura rappresenta il contesto all’interno del quale ogni attività e realtà presente possono svilupparsi in maniera serena: il Prefetto, presumibilmente, deve così predisporre il coordinamento delle Forze dell’ordine competenti sul territorio, riconoscendo e valorizzando anche il ruolo di vigilanza attiva e documentazione puntuale del cittadino-frequentatore.
Per l’Arma dei Carabinieri (stazione CC “Gianicolense”, stazione CC “Bravetta”, IV° Reggimento CC a cavallo, Comando Unità CC per la Tutela Forestale), la Polizia di Stato (commissariato “Monteverde” e Reparto a cavallo caserma “Lamarmora”), il XII Gruppo Polizia Roma Capitale, si stabiliscano turnazioni e competenze, settori e modalità di intervento (quando necessario, impiegando agenti in borghese, appostamenti, e indagini svolte con mezzi adeguati ad una villa/parco di 184 ettari) coinvolgendo eventualmente il personale proveniente dall’Associazione Nazionale Carabinieri, e si verifichino i punti “sensibili” ai reati, il tutto aggiornabile attraverso periodici briefing.
Segnatamente per quanto riguarda i reati più diffusi
– PROSTITUZIONE: posto come la stessa sia sanzionabile esclusivamente per il reato di sfruttamento e favoreggiamento, si predisponga l’oscuramento dei siti d’incontro per favoreggiamento, si identifichino i frequentatori del giro della prostituzione maschile (la zona è nota) elevando multe per abbandono di preservativi, fazzoletti e quant’altro di pericoloso per la salute pubblica, convocando per accertamenti in Commissariato/Stazione i frequentatori identificati più volte quale deterrente a scoraggiarne il prosieguo dell’attività (prostituto o cliente).
Lo stesso su via Leone XIII, dove si sviluppa la prostituzione femminile: controllo, identificazione, multe per abbandono di preservativi, fazzoletti, cartoni e per danneggiamento (le sbarre della cancellata effratte) nonché per ingresso e permanenza al di fuori degli orari consentiti;
– DROGA: oltre a controllo e prevenzione, occorre coinvolgere l’AMA nella rimozione delle siringhe abbandonate nei luoghi dove a viene consumata (attualmente il servizio è solo su richiesta);
– BIVACCHI e FALO’: in particolare in alcune zone o durante eventi specifici, nei fine settimana e durante i giorni festivi la situazione è divenuta ormai insostenibile con rischi di incendio e per la sicurezza e la salute pubblica (escrementi rilasciati nei prati, bottiglie rotte, violenza e tasso alcolico elevato).
I responsabili vanno identificati, multati, segnalati ed i materiali pericolosi o fuori norma sequestrati (torce, fiaccole, luminarie, bombole di gas, flaconi di alcool, barbecue, carbonella, gruppi elettrogeni, taniche di gasolio, cibi e bevande venduti illegalmente) procedendo alla chiusura dell’esercizio, ove strutturato (ristorazione e servizi di ristorazione annessi ad eventi).
Per incidere significativamente sui bivacchi a ridosso di via Leone XIII, riteniamo opportuno attivare, la sera dei giorni festivi e sabato prefestivo, controlli di Polizia che verifichino il tasso alcolemico dei partecipanti.
– OCCUPAZIONI ABUSIVE: oltre a controllo e prevenzione, gli accessi dei manufatti sgomberati vanno murati/saldati, le reti di recinzione rimosse, il prato circostante rasato e curato in maniera tale l’intera area possa esser quotidianamente monitorata.
Gli sgomberi effettuati devono prevedere la presenza dei Servizi Sociali a cui affidare gli abusivi.
Ancora in quest’ottica, è opportuno posizionare cartelli stradali con “DIVIETO AREA CARAVAN
e CAMPEGGIO” su largo Martin Luther King e dove necessario prescrivendone la costante verifica da parte delle Forze dell’ordine.
– FURTI, ABUSIVISMO, MOLESTIE: va intrapresa un’efficace lotta contro i furti con destrezza e quelli conseguiti con aggressione e minacce; quella alle affissioni, agli accessi abusivi, alle occupazioni di suolo pubblico, agli abusi edilizi, alle discariche e contro chi disperde liquami; va fermato chi imbratta e compie atti di vandalismo su muri e altre strutture; va individuato chi si rende responsabile di molestie a donne e giovani e chi ne compie contro gli animali, in particolare quelli selvatici (perché privi di tutela diretta, ovvero, privi della tutela che ogni Sindaco è chiamato ad esercitare… e che nessuno di costoro ha mai riconosciuto come proprio dovere).
Si crei, all’interno del casale Floridi un centro unico di coordinamento per le Forze operanti dotato di linea telefonica, computer, biciclette (elettriche e non), ricovero per i cavalli, punto di ricarica per mezzi elettrici e si estenda all’intera villa una linea Wi-Fi, perché attraverso le applicazioni ed i sistemi della Rete i cittadini frequentatori possano, in tempo reale, trasmettere segnalazioni, foto, documentazione. Si verifichi poi se, alla luce delle disposizioni riguardanti l’individuazione di aree ove allestire, in caso di grandi eventi catastrofici, Centri Comando per la Protezione Civile, il casale Floridi sia idoneo ad essere predisposto e utilizzato anche con questa finalità.
Vanno inoltre posizionate telecamere sui punti più sensibili ai reati, segnatamente all’esterno degli accessi su via Leone XIII (furti, prostituzione, vandalismi, accessi non consentiti), quelli su via Aurelia Antica (furti, vandalismi, accessi non consentiti), via Vitellia (vandalismi, consumo di droga, accessi non consentiti).
All’interno dei 12 accessi ufficiali (8 nella parte est e 4 in quella ovest) vanno posizionati cartelli che riportino la pianta di Villa Pamphilj, le norme da osservare e i servizi di cui poter usufruire, incrementando e ripristinando la funzionalità delle colonnine SOS Beghelli.
Ancora, va completato il censimento e la registrazione sullo stradario della Città di Roma come su Google Maps e su altri sistemi di navigazione, dell’intera rete viaria della villa, ripristinando ed effettuando una regolare manutenzione delle targhe della toponomastica.
Infine, nei mesi estivi in cui è reso operativo un servizio anti-incendio va ripristinato l’utilizzo dell’Arco dei 4 Venti come torre di avvistamento ed allerta.
3) VIABILITA’
Vanno ripristinate la legalità e la sicurezza della circolazione, esterna e interna.
All’esterno di villa Pamphilj, in prossimità dei 12 accessi pubblici (8 nella parte est, 4 nella parte ovest) va recuperata e mantenuta costante l’efficacia delle strisce pedonali (utilizzando quelle a sfondo azzurro, più visibili), posizionati semafori gialli lampeggianti, disposti sull’asfalto dissuasori di velocità.
Nell’estate 2020, dopo anni di richieste, 9 dei 12 accessi pubblici di villa Doria Pamphilj hanno ottenuto il rilascio della qualifica “PASSO CARRABILE”: nonostante questo, l’assenza di controlli e sanzioni ne vanifica il rispetto, condizionando, impedendo od ostacolando il transito ai mezzi di servizio e di emergenza. A questa situazione va posto ovviamente e, al più presto, rimedio.
All’interno della villa va contrastata efficacemente la circolazione di mezzi privi di autorizzazioni, verificata la legittimità di quelle rilasciate, limitato drasticamente il rilascio di permessi provvisori e vigilando severamente sugli abusi (transito e sosta sui prati); ancora, spingere perché le Forze dell’ordine e di servizio adottino il più possibile mezzi non inquinanti.
Un’attenzione particolare va rivolta al numero, alla velocità mantenuta e all’attuale pratica dei pulmini di servizio alla succursale ANFFAS di utilizzare quale parcheggio e area di sosta la zona interna all’ingresso di via Vitellia n. 76: decine di veicoli, nonostante sia stata predisposta un’area a loro riservata di fronte al civico n. 74 (il numero dei mezzi è cresciuto in maniera esponenziale dato il moltiplicarsi delle cooperative di trasporto legate alla citata Onlus).
Sempre riguardo alla Onlus ANFFAS, ma nella parte ovest della villa, va verificato il titolo ad aver privatizzato con un proprio cancello l’accesso su via Aurelia Antica n. 269.
Anche la circolazione delle biciclette e dei monopattini, moltiplicatesi in numero e maleducazione, deve essere riportata al rispetto della normativa vigente: solo sulla viabilità ordinaria (viali) e a velocità moderata (max. 10 km. orari) come dettato dal Codice della Strada e relative sentenze della Corte di Cassazione. Nel caso, secondo un concetto di “zonizzazione”, vagliare la possibilità di un percorso protetto, interno e/o esterno e ancora, contrastare l’abbandono indiscriminato di veicoli a due ruote, noleggiati e poi lasciati dove capita.
Va completato il recupero dei viali danneggiati dalle acque meteoriche (sollecitando eventualmente un’indagine della Corte dei Conti sulla qualità degli interventi realizzati con i fondi del Grande Giubileo del 2000, con viali già devastati a pochi mesi dalla fine dei lavori), restituendo funzionalità a canaline e rompi-tratta, ove presenti.
Con le stesse finalità, va riportato il transito sul “ponte Artemisia Gentileschi Lomi” alla sua funzione originaria, ovvero passerella pedonale, perché le rampe d’accesso vengono invece continuamente danneggiate dal transito di veicoli a motore.
Particolare attenzione va riconnessa all’accessibilità per disabili ed anziani di viali e strutture, di accessi di servizi igienici e di altri servizi al pubblico.
Da ultimo rimane sempre viva la speranza di assistere alla riunificazione delle due parti in cui villa Pamphilj venne divisa dai lavori stradali degli anni ’60: il progetto c’è e va esperito ogni tentativo di portarlo a realizzazione, anche attraverso forme di project financing.
Anche perché, avendo visionato il progetto, siamo a conoscenza di come prevedesse due parcheggi interrati realizzati parallelamente e per tutta la lunghezza di via Leone XIII (uno per lato) con accessi pedonali direttamente in villa: a questo punto, oltre ad una grande estensione di verde riguadagnata alla pubblica fruizione, si abbasserebbero drasticamente l’inquinamento acustico e quello prodotto dai fumi di scarico, si valorizzerebbe in maniera esponenziale l’intera zona ed i quartieri limitrofi, si porrebbe fine alla cattiva pratica del “parcheggio selvaggio”.
4) SERVIZI AL PUBBLICO
– PUNTI RISTORO: vanno collocati esclusivamente a ridosso degli ingressi per limitare al massimo il transito di veicoli e la creazione di servitù.
Devono essere abilitati alla somministrazione di alimenti e bevande di consumo immediato limitando o vietando del tutto la presenza di strutture mobili o fisse (tavoli, sedie, ombrelloni, pedane eccetera) all’esterno dell’esercizio.
L’apertura deve essere limitata agli orari di accesso diurno alla villa.
In questa chiave, le attività dell’attuale Vivibistrot vanno ridimensionate, fatte cessare tutte le violazioni (orari non conformi, modifiche esterne, piantumazioni, occupazioni di suolo pubblico, accensione di fiaccole e luminarie, accesso di veicoli privi di permesso, eccetera), valutando l’ipotesi di un trasferimento presso la vicina ex chiesetta, a ridosso di via Vitellia n. 102 (dotata di accesso esterno, piattaforma e tettoia da arredare) di un esercizio come quello già descritto ad inizio paragrafo, restituendo l’ex-fienile alla sua destinazione originale, ovvero “attività motorie per il Centro Anziani” (che nel frattempo è cresciuto a 1400 iscritti).
Ancora, va sottoposta alla Corte dei Conti la concessione rilevata dai precedenti proprietari perché, non essendo mai stato effettuato un regolare bando, la stessa non è mai stata rinnovata, e ne andrebbe pertanto valutato il mancato introito erariale per tutti gli anni d’esercizio.
Si suggerisce l’apertura di un piccolo punto di ristoro nella struttura all’ingresso di via Aurelia Antica n. 327, parte ovest della villa, già adibito a punto fisso della Polizia Roma Capitale e chiuso da anni.
Un altro, ripristinando un precedente chiosco all’ingresso di via di San Pancrazio n. 10 a ridosso dello Chalet Svizzero oppure, meglio, utilizzando i locali dell’ufficio visite guidate del Servizio Giardini (sempre nello Chalet Svizzero) trasferendo il personale nel più significativo e prestigioso Arco dei 4 Venti.
– SERVIZI IGENICI e di PRIMO SOCCORSO: nessun punto interno alla villa è attrezzato per il primo soccorso, mentre i bagni comunali, quattro sulla carta, sono tutti chiusi.
Uno, quello a ridosso di via della Nocetta n. 30 non è mai stato aperto e, realizzato oltre 25 anni fa, non risulta neanche iscritto al catasto del Comune di Roma.
Due sono fuori norma, quello all’ingresso di via Aurelia Antica n. 183 e quello a ridosso di via della Nocetta n. 30; tutti e quattro i bagni sono fortemente danneggiati da vandalismi e/o presentano malfunzionamenti imputabili a lavori inadeguati e di scarsa qualità (per i quali si sollecita un’indagine della Corte dei Conti).
Dei tre che hanno funzionato, uno veniva aperto solo il sabato e la domenica (quello nel complesso dell’Arco dei 4 Venti), gli altri due dalle 10,00 alle 16,30.
Si ravvisa una difficoltà a gestirli e si suggerisce un accorpamento con realtà di ristorazione o informazione, ad esempio
1) i bagni di via Aurelia Antica n. 327 con l’ipotizzato punto di ristoro ex posto fisso VVUU ;
2) i bagni del complesso dell’Arco dei 4 Venti con un punto d’informazione/visite guidate/noleggio biciclette realizzabile nei locali dell’Arco stesso
… e/o tutte e quattro le strutture, realizzando all’interno uno scaffale per la custodia bagagli, sul principio del già esistente Punto Jogging (costo del servizio di custodia bagaglio 1,00 euro giornaliero o 15,00/20,00 euro di abbonamento mensile).
Un’alternativa è la realizzazione di un sistema di accesso automatico simile a quello delle stazioni ferroviarie con telecamere e personale dell’AMA/Multiservizi munito di applicazioni su cellulare così da controllarli e potersi trasferire a intervalli, in quelli da riassettare.
Con quest’ultima soluzione, per quattro bagni, sono sufficienti due operatori al giorno, con orari conformi a quelli di apertura della villa (attualmente, 07,00>18,00 – 07,00>20,00 – 07,00>21,00).
Costo del ticket di accesso calmierato (0,50 euro).
I bagni (con o senza deposito bagaglio), il Punto Jogging gestito fino al suo sequestro giudiziario da una cooperativa affiliata all’Ente di Promozione Sportiva UISP ed ogni altra struttura aperta al pubblico devono essere tutti dotati di armadietto di Primo Soccorso, verificato e reintegrato periodicamente.
Risulta altresì opportuno verificare, in base all’applicazione del Decreto Balduzzi (G.U. 20/07/2013) l’obbligatorietà e l’opportunità di dotare villa Pamphilj di alcuni defibrillatori semiautomatici, qualificando il personale in servizio presso le strutture che li possano ospitare (Biblioteca Corsini, Arco dei 4 Venti, punti ristoro e bagni, uffici del Servizio Giardini… ) e tenendo presente come i due donati in seguito ad una sottoscrizione volontaria e posizionati presso il Punto Jogging furono sottratti da ladri.
– FONTANELLE: quelle esistenti vanno tutte riparate e ne vanno realizzate almeno altre tre, due all’interno delle aree cani esistenti (via Vitellia n. 90 e via Leone XIII n. 75) ed una in quella da realizzare (a san Pancrazio, nell’area sovrastante la cabina idrica ACEA).
E nelle fontanelle a cui manca, va realizzata una conca inferiore di raccolta per l’acqua in maniera tutti gli animali (di proprietà e non) possano utilizzarle senza abbeverarsi alla cannella.
– ARREDO URBANO: vanno ripristinate le panchine danneggiate ed avviata una seria politica della manutenzione perché è inutile attendere una panchina finisca di rovinarsi quando è più semplice sostituire la parte danneggiata o rinnovare il legno trattandolo con olio di lino o prodotti analoghi.
– AFFITTO BICICLETTE: posto come l’ingresso di via di San Pancrazio sia quello generalmente utilizzato da frequentatori stranieri (provenienti dal Gianicolo, basilica di San Pietro, Trastevere) appare congrua la creazione di un luogo dove affittare le biciclette, utilizzando parte degli spazi nell’Arco dei 4 Venti: come già anticipato, a fronte di un canone sociale, chi se ne occupa potrebbe gestire i bagni a ridosso della stessa struttura (vedi paragrafo SERVIZI IGIENICI e di PRIMO SOCCORSO).
Altri punti di affitto potrebbero essere legati ai punti di ristoro, prevedendo un vero e proprio bike sharing interno alla villa (addirittura con altre ville, se strutturato come sistema: villa Carpegna > villa Pamphilj > villa Sciarra).
Va favorita la pratica delle donazioni: panchine, alberi ed altro… ovviamente conforme all’arredo urbano di una villa storica.
Va rinnovata, implementata, uniformata e manutenuta la cartellonistica comunale (e contrastata severamente quella abusiva).
E’ necessario inoltre valutare l’opportunità di mantenere gli attuali contenitori dell’immondizia, inadeguati sia dal punto di vista numerico che dal punto di vista strutturale. Meglio eliminarli, posizionando all’esterno della villa cassonetti per la raccolta differenziata, peraltro divenuta obbligatoria ovunque: chi produce rifiuti, va vincolato a smaltirli fuori, liberando i giardinieri da incombenze improprie e la villa da immondizie che favoriscono la presenza di una catena alimentare portatrice di infezioni (topi, piccioni, cornacchie, gabbiani).
5) AMBIENTE: TUTELA E DIDATTICA
– SERVIZIO GIARDINI: l’attuale numero e le dotazioni degli addetti di villa Doria Pamphilj sono assolutamente insufficienti, e il personale viene impiegato continuamente in ruoli impropri (nella raccolta dei rifiuti, ad esempio): dagli 82 giardinieri in servizio negli anni ’90, siamo passati agli attuali 8, sempre a fronte di 184 ettari di estensione.
La maggior parte dei mezzi in dotazione necessita di manutenzione, spesso affidata alla buona volontà di chi li utilizza; lo stesso abbigliamento e i presidi antinfortunistici degli operatori, costretti a lavorare in zone frequentate da vandali, tossicodipendenti, prostituti e prostitute, sbandati e delinquenti, sollevano motivate perplessità.
Il sistematico ricorso ad appalti esterni ha mostrato, in passato, grossi limiti, ed il Dipartimento Ambiente è stato, per questo, uno dei più indagati in seguito alla scoperta del fenomeno conosciuto come “Mafia Capitale”.
Va avviata una nuova politica del personale, riqualificandolo (negli anni ’90, l’80% dei giardinieri aveva invece la qualifica di semplice operaio), aumentandone il numero e affiancandolo, ad esempio, con detenuti impiegati in lavori di pubblica utilità (vedi esperienza già maturata attraverso l’iniziativa “Mi riscatto per Roma) e/o con soggetti condannati a pene alternative per reati contro i Beni Comuni.
Infine, le aree destinate ad uffici e deposito materiali, oggetto di continui furti e vandalismi, vanno protette con telecamere ed allarmi perimetrali.
– VALORIZZAZIONE, TUTELA: va intrapresa una responsabile politica di recupero e valorizzazione delle aree abbandonate come quella che comprende le serre moderne su viale Vittoria Nenni, quella immediatamente lì a ridosso compresa tra viale Rosa Luxemburg e via Aurelia Antica, quella della zona ex-AICS.
Sono aree scarsamente o per nulla frequentate dai cittadini e versano in completo stato di abbandono: prati incolti o di terriccio arido dove sopravvivono pochi alberi da frutto mentre le serre sono occupate abusivamente da parte di individui in disagio abitativo, oppure da soggetti legati ad organizzazioni criminali (racket dei materassi… eccetera).
In quest’ultimo caso, il sequestro giudiziario e gli sgomberi effettuati in passato risultano inefficaci: in assenza di controlli, i sigilli vengono regolarmente rimossi e gli ambienti occupati nuovamente.
Una proposta per contrastare tale degrado è riutilizzarle secondo la loro funzione originaria: le serre devono tornare a funzionare in quanto tali perché solo una presenza costante di addetti può garantirne la sicurezza.
Purtroppo, stante l’attuale congiuntura economica è assai improbabile il comune di Roma possa assumere personale per riattivarle, così proponiamo siano date in concessione a cooperative sociali o Onlus con il vincolo di rispettarne la destinazione originaria adottando metodi di coltivazione biologica e/o biodinamica.
Legato a questo utilizzo, un punto vendita all’interno della villa, ovviamente per i prodotti ottenuti da tali coltivazioni… di fatto, un vero e proprio “chilometro zero” utilizzando il Casale ed il Giardino dei Cedrati quale fulcro fondamentale dell’intero progetto.
Tenendo presente come i fondi per avviare questa attività, compreso il recupero delle serre, possano provenire da finanziamenti comunitari (Unione Europea).
In questo modo si imposterebbe la soluzione di molteplici problemi:
– la liberazione delle serre dagli occupanti abusivi;
– il restauro delle serre secondo il loro utilizzo storico originario (com’era e dov’era!);
– la rimessa in produzione di porzioni di territorio abbandonato (come richiesto a gran voce da qualunque associazione si occupi oggi dell’allarmante problema del consumo delle risorse mondiali, e della necessità di aumentare la produzione alimentare ovunque sia possibile);
– la possibilità di creare posti di lavoro con attività sostenibili.
Parimenti, sollecitiamo la destinazione ad orti urbani di piccole ma significative porzioni della villa, come la zona adiacente alle serre moderne, oppure quella occupata a suo tempo dall’ex circolo AICS (attualmente recintata, nella zona ovest) perché, date in concessione a cittadini o associazioni, contribuiscano a restituire la propria e antica funzione alla villa, residenza rurale della famiglia Doria Pamphilj.
Per favorire il rimboschimento si potrebbe invece promuovere la donazione di alberi e piante (ad esempio in memoria di defunti o per celebrare eventi quali nascite, matrimoni, lauree… altro), come anche la raccolta di fondi nelle scuole e altrove (sensibilizzando bambini e cittadinanza al concetto di tutela ambientale).
L’iniziativa (da pubblicizzare adeguatamente), potrebbe riportare segnalato, presso l’albero, il nome del/dei donatore/i e le ragioni della liberalità.
Ovviamente, l’Amministrazione dovrà impegnarsi nella loro costante ed efficace cura.
Analogamente si potrebbe fare per le panchine, i percorsi fitness e tutto il resto dell’arredo urbano.
– DIDATTICA: villa Doria Pamphilj è e deve rimanere un esempio di cultura, del vivere rispettoso e consapevole dei valori della natura: riteniamo che tutto quanto fin qui esposto (utilizzazione di aree e manufatti già esistenti da sottrarre al degrado e alle logiche di sfruttamento per uso ricreativo/commerciale, destinandoli a laboratori, raccolte, punti di informazione, formazione e dibattito) risponda all’esigenza di valorizzarla quale polo didattico di tematiche connesse al rispetto dell’ambiente.
Per questo, l’esperienza avviata in queste aree andrà condivisa innanzitutto con le scuole del quartiere, gli anziani, le Onlus dei diversamente abili e con tutti i cittadini/frequentatori che desiderino riscoprire questo tipo di Valori.
– INTERVENTI, BONIFICHE: perdite d’acqua, frane, difesa del patrimonio boschivo risultano attualmente deficitari. L’auspicio è che una nuova forma di gestione ed il recupero di risorse (vedi paragrafo 1) possano rilanciare e razionalizzare l’opera dell’Amministrazione.
E nei luoghi maggiormente colpiti dai fenomeni di degrado:
– ingresso piazza di San Pancrazio > causa scarico abusivo di pile esauste;
– Onlus COES civico n. via 162 della Nocetta > causa scarico abusivo di Eternit;
– civico 74 via Leone XIII > causa degrado prodotto dal ritrovo festivo della comunità peruviana;
– civico 76 via Vitellia area giochi bambini > causa abbandono materiali transito rom e ritrovo tossicodipendenti;
– area compresa tra viale Vittoria Nenni e viale 8 marzo Festa della Donna > causa ritrovo prostituzione maschile;
– civico 8 di largo Martin Luther King > causa ritrovo prostituzione femminile;
vanno avviati, al più presto attenti interventi di bonifica.
– FAUNA SELVATICA: con lo stesso spirito vanno affrontate le problematiche inerenti alla fauna selvatica di cui la villa è particolarmente ricca ed esempio di biodiversità portando avanti una politica di contenimento per le specie più invasive (tartarughe palustri americane, topi, gabbiani, cornacchie, piccioni, pappagalli) e tutela di quelle, più genuinamente autoctone.
Il personale appartenente all’Amministrazione va istruito sulle procedure e sugli Uffici a cui spetta intervenire in caso di maltrattamenti, abbandoni, molestie, ferimenti e conseguenti recuperi, cure.
A tal proposito, è auspicabile vengano ridefiniti funzione e supporto dell’attuale “Centro Recupero della Fauna Selvatica” gestito dalla LIPU/Lega Italiana Protezione Uccelli all’interno del BioParco a villa Borghese.
– AREE CANI: va reso operativo il contenuto dell’Ordinanza Sindacale n. 356 del 30 maggio 1996 istitutiva degli “spazi per attività ludiche dei cani”.
Allo stato attuale e, da sempre, nessuno dei presidi previsti nel testo è stato mai predisposto, né l’AMA ha mai provveduto a bonificare le aree indicate.
La seconda area istituita, su via Vitellia, non rientra nell’ordinanza del 1996 e sia lì, che nell’altra su via Leone XIII parte ovest, non ci sono più cartelli indicatori, non ci sono fontanelle e panchine.
Si sollecita inoltre l’istituzione di una terza area, all’interno della zona recintata ed affidata all’ACEA Acque a San Pancrazio.
6) ATTIVITA’ SOCIO RICREATIVE
– MANIFESTAZIONI: vetture, furgoni, TIR privi di autorizzazioni che devastano i prati;
quelli autorizzati che debordano dai parametri imposti producendo lo stesso effetto;
bottigliette e cartacce abbandonate ovunque sull’erba, sulle panchine, sulle scale dei monumenti; buste e scatoloni e plastiche ammucchiate a ridosso dei contenitori dell’immondizia in attesa uomini e animali li aprano e devastino l’area circostante;
gruppi elettrogeni e cavi elettrici a spasso sui prati, senza protezioni… violando ogni normativa di sicurezza;
manifesti e volantini affissi su alberi, contenitori e cancelli;
bandelle e cartelli di chilometraggio abbandonati per giorni su alberi e prati;
solchi di ruote che trasformano il manto erboso in terra battuta e, ad ogni pioggia, in pozza, marana, collana di laghi metropolitani (vedi area giochi Bel Respiro).
Servizi igienici assenti, anche in eventi da 2000 partecipanti… l’unico bagno e l’unico spogliatoio ridotti in condizioni pietose… finora, ogni manifestazione si è caratterizzata soprattutto per questo.
L’Amministrazione deve tornare a vegliare sul rispetto delle normative; revocare patrocini ed autorizzazioni a chi caratterizza la propria presenza con tali modalità; pretendere congrue cauzioni da incamerare in caso di violazioni e danni; sollecitare un’indagine della Corte dei Conti sulle manifestazioni tenutesi negli ultimi anni nell’area del Bel Respiro, presso la palazzina Corsini, nella cascina Farsetti.
Ancora, avvalersi di verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza, dall’ARPA/Azienda Regionale per la Protezione Ambientale, dagli Uffici del Lavoro (vedi paragrafo 1).
Vanno ripristinati ed effettuate periodiche manutenzioni
– alle AREE GIOCHI per bambini (sono 3: c/o Casale di Giovio, c/o ingresso su via di Donna Olimpia, c/o l’area del Bel Respiro);
– ai CAMPI DI BOCCE (sono 4 di cui 2 devastati, tutti c/o l’area del Bel Respiro)
– ai PERCORSI VITA/FITNESS (pochi attrezzi sopravvissuti in luogo dei 3 percorsi realizzati all’inizio degli anni ’80 con decine di stazioni);
e individuate strutture dove realizzare LUDOTECHE, SPAZI ASSOCIATIVI E DI SOCIALITA’: casale di Giovio, cascina ai Monti, ex legnaia, casale Rosso, il fienile attualmente occupato dal Vivibistrot si prestano perfettamente, purché l’amministrazione vigili poi sul rispetto delle modalità di esercizio.
… segue con
7) ATTIVITA’ CULTURALI, MUSEALI, ESPOSITIVE
Visite guidate al Casino del Bel Respiro in accordo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri
Visite guidate storico naturalistiche (chalet Svizzero > Arco dei 4 Venti)
Arco dei 4 Venti, Palazzina e Scuderie Corsini
Catacombe San Pancrazio
Sinergia con Famiglia Doria Pamphilj
Villa Vecchia e Serre Ottocentesche
Cascina Farsetti
8) NOTE A MARGINE
Corte dei Conti su Giubileo, altre spese, mancati introiti.
Responsabilità gestione Sovrintendenza Capitolina.
Modifiche al Regolamento Comunale.
Verifiche su aree e comportamenti ANFFAS e succursale ANFFAS.
Congruità presenza COES (discarica Eternit).
PIANO DI PROGRAMMA E DI UTILIZZO DI VILLA DORIA PAMPHILJ
A cura di PAOLO ARCA
con la collaborazione di ADRIANA ANGELINI
ASSOCIAZIONE PER VILLA PAMPHILJ
via Pasquale Revoltella,111 – 00152 Roma
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