PNRR E GIUBILEO: gli interventi a Villa Pamphilj

Il Casale di Giovio 

Per l’ultimo appuntamento con la disamina dei restauri previsti nell’ambito di Caput Mundi, la linea d’intervento prevista dai fondi del PNRR, ci spostiamo nella parte ovest di Villa Pamphilj.
Vicino ai giochi per i bambini e al campetto di basket si trova il Casale di Giovio, un edificio frutto di stratificazioni storiche che vanno da un primo nucleo, un sepolcro di età imperiale costituito da un’aula rettangolare e un tempietto, ad una parte medioevale. Quanto resta del sepolcro, è una struttura muraria con cortina di laterizi caratterizzati da una variazione cromatica che va dal rosso cupo al giallo.
Ristrutturato a metà dell’ottocento, ha visto poi importanti lavori di sistemazione per il Giubileo del 2000: ben 1 miliardo 694 milioni e 480 mila lire furono spesi per il suo restauro. Da allora è stato praticamente abbandonato, a parte il tentativo di qualche anno fa di un bando che lo consegnava ad un prezzo stracciato, ovvero 1000 euro al mese, insieme all’ utilizzo dell’area circostante compreso l’ex fienile già ristrutturato.
Nel corso degli anni ha subito diversi tentativi di effrazione: Il suo portone principale ne sa qualcosa visto che è stato preso di mira più volte, come documentato dalla nostra Associazione in più riprese.
L’importo previsto con Caput Mundi è di 1,000 mnl. euro per lavori di restauro ed efficientamento energetico con ipotesi di valorizzazione del complesso tramite l’esposizione dei materiali ceramici rinvenuti durante gli scavi… (magari!) .
Anche qui, come per la maggior parte degli altri interventi, la durata del progetto è dal 1 giugno 2022 al 30 giugno 2026. Ancora una volta però non è iniziato nulla.
Secondo quanto riportato dal sito del Comune di Roma, il progetto mira “alla salvaguardia, conservazione del Casale di Giovio sito in villa Doria Pamphilj dell’immobile quale testimonianza della continuità di utilizzo del territorio da età romana all’Ottocento.”
L’intervento si articola nelle seguenti attività: restauro conservativo integrazione ed ammodernamento degli impianti, efficientamento energetico, valorizzazione illuminotecnica… come per gli altri: ma chi li vede di notte che Villa Pamphilj è chiusa?
A conclusione del nostro piccolo viaggio nei nuovi “restauri” , è evidente l’incapacità dell’Amministrazione Comunale nel voler adottare una qualsiasi iniziativa e precise responsabilità progettuali per i beni di Villa Pamphilj, dai casali alle fontane monumentali, riportati alle cronache solo da lavori miliardari (Giublieo 2000) per la maggior parte dei casi inutili e mal gestiti.
Che dire, speriamo che i lavori previsti con Caput Mundi partano velocemente, ma soprattutto ci auguriamo che coloro che siedono in Municipio e al Comune in futuro sappiamo gestire e programmare degnamente il patrimonio di Villa Pamphilj.
Ma da quel che possiamo vedere ogni giorno, per adesso ci crediamo davvero poco.
Sito del Comune di Roma> https://shorturl.at/3DNQh
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