13/03/2021
Pochi applausi, si approva il Regolamento del Verde
Di quasi 300 emendamenti ne sono stati accolti poco e niente… diciamo solo le sfumature marginali e formali che tra le righe del Regolamento del Verde resteranno vacui tratti d’inchiostro.
Sono stati infatti tutti bocciati gli emendamenti sostanziali presentati dall’Associazione per Villa Pamphilj, da VAS ed Ecostudio RE.GE, Aurelio Volontari Decoro Tredicesimo, dall’Osservatorio Sherwood ed da altri ancora.
E’ così giunto alla fine il percorso, iniziato oramai anni fa, per l’approvazione di un Regolamento del Verde degno di questo nome.
Un percorso che in termini di metodo ha importanti lacune: il mancato passaggio ai municipi, un’arruffata commissione ambiente e non ultima una discussione in aula praticamente inesistente, con una votazione attraverso una procedura, davvero poco dignitosa, chiamata “a batteria”.
A votare sono stati in tutto in 26, Sindaca inclusa (invece dei 48 che, oltre a lei, compongono l’Assemblea Capitolina), di cui 19 favorevoli e 7 astenuti.
In 19, insomma davvero poca cosa se si pensa a quanto questo strumento sia importante per una Città come Roma, dove il patrimonio arboreo stimato è di circa 300 mila alberi e dove ci sono alcune delle più belle ville storiche del mondo: villa Borghese, villa Ada, villa Doria Pamphilj…
E questo importante appuntamento è stato salutato alla fine con pochi, fievoli ed auto referenziati applausi. Possiamo dire senza essere smentiti, che questa votazione non è stata proprio un successo, in termini di consenso politico, ma non solo.
Certo non c’è un pieno consenso da parte della nostra Associazione, perché se è certamente necessario che Roma abbia un Regolamento del Verde, è pur vero che non ci si può dimenticare che questo testo ha avuto parti fondamentali tagliate, modificate e decisamente svilite.
Davvero c’è poco da applaudire, se si pensa che le future aree cani in questa città saranno minimo di 400 mq, che i donanti di arredi e alberature dovranno accollarsi anche la spesa di installazione e relativa certificazione (non si è mai sentito in nessuna parte d’Italia, e pensiamo nemmeno del mondo), che le aree verdi adottate saranno aperte alle speculazioni economiche visto che è stata eliminata la dicitura “no profit”, che un curatore “scelto” tra le intellighenzie del Dipartimento Ambiente gestirà organizzerà, deciderà del futuro economico culturale di gruppi di parchi, come se questi fossero un indistinto pacco unico, senza storia, memoria, cultura a se stante, che i poveri cani non potranno più scavare le buche nel terreno perché invece di chiedere al padrone di ricoprirle si è preferito punire l’istinto del “migliore amico dell’uomo” (non per coloro che hanno aggiunto questo imbarazzante comma), e non ultimo, che il “fior fiore” di tecnici ed associazioni hanno prima approvato un testo e poi, senza colpo ferire rifiutato, modificato, snaturato lo stesso…eccetera eccetera.
Quindi, insomma che dire: viva il Regolamento del Verde… è morto il Regolamento del Verde!
Anzi no, perché per noi non è finita qui.
Qui la seduta dell’Assemblea Capitolina di ieri>https://cutt.ly/GzSIN70
Vai al post FB>https://cutt.ly/2zD8JkL
Leggi anche:
“C’è chi con il verde fa i verdoni”> https://cutt.ly/3zSOnPg
“Abbassando il numero legale i consiglieri capitolini del M5S si sono approvati da soli il Regolamento del Verde”> https://cutt.ly/BzSI7Xf
“REGOLAMENTO DEL VERDE: BOCCIATI GLI EMENDAMENTI SOSTANZIALI DELLE ASSOCIAZIONI”> https://cutt.ly/rzSOazx