Punti ristoro (e bagni aperti): 3 al posto di uno… PARTE PRIMA!


10/01/2020

Punti ristoro (e bagni aperti): 3 al posto di uno… PARTE PRIMA!



In primo luogo, come già abbiamo avuto modo di illustrare nel paragrafo 4) SERVIZI AL PUBBLICO della nostra proposta per un “PIano Programma e di Utilizzo”, questi punti ristoro andrebbero collocati a ridosso degli ingressi, così da limitare sia il transito di veicoli, sia la creazione di servitù; ancora, posizionati in maniera coprano razionalmente un’utenza distribuita su 184 ettari.
Soprattutto, dovrebbero essere abilitati alla somministrazione di alimenti e bevande di consumo immediato limitando o vietando del tutto la presenza di strutture mobili o fisse (tavoli, sedie, ombrelloni, pedane eccetera) mentre, la loro apertura, limitata agli orari di accesso diurno.
Per questo, considerando come villa Pamphilj abbia sostanzialmente la forma di un triangolo, abbiamo individuato tre zone dove, oltre alle sopracitate caratteristiche, sono presenti strutture idonee ed altre, significative, con cui integrarsi.

SAN PANCRAZIO: tanti anni fa, appena all’interno del civico 10 sorgeva un piccolo chiosco verde poi rimosso, mentre lo Chalet Svizzero era destinato ad abitazione di un giardiniere/custode.
Poi, nei locali al pian terreno venne collocata la sede dell’ufficio visite guidate del Servizio Giardini che, stante addirittura l’assenza di un pannello informativo, è rimasto sempre defilato e sconosciuto ai più.
Bene, noi riteniamo opportuno valorizzare questo importante e capace servizio trasferendolo all’interno dell’Arco dei 4 Venti e creare un vero e proprio centro di documentazione che preveda oltre alle visite, la possibilità di trovare cartine, mappe, fotografie e quanto necessario a conoscere villa Pamphilj.
Non solo, visto come questa struttura domini l’intera zona, farla tornare ad ospitare, d’estate, il punto di avvistamento dell’antincendio “parcheggiato” inutilmente, durante le ultime (estati), a fianco del Vivibistrot.

Ma dato che l’Arco dei 4 Venti è anche piuttosto grande e i pilastri presentano accessi separati, sarebbe possibile creare in quello SUD un deposito per visitatori, runner, scuole…) dove lasciare, dietro il pagamento di un ticket giornaliero o di un abbonamento mensile, i propri effetti personali, il cambio, i trolley, gli zaini. Sempre lì, creare il luogo dove affittare una bicicletta che permetta, in particolare ai visitatori, di effettuare il completo tour panoramico della più grande villa storica romana.
Chi si trovasse a condurre, attraverso un regolare bando, queste ultime attività, potrebbe gestire anche i due bagni che si trovano ai due lati del corpo principale, attraverso oneri concessori che ne tengano ovviamente conto.

A questo punto, all’interno dello Chalet Svizzero sarebbe possibile creare un punto ristoro, fruibile anche da chi transita o si muove in zona, interessante per la sua tranquillità e la comodità del parcheggio.
Di fatto, verrebbe ricreato un servizio non più esistente (l’originario chiosco) e soddisfatta l’intera area, molto frequentata (dunque necessitante di servizi) anche per la presenza di una biblioteca e di un teatro, ambedue presso la palazzina Corsini.

BEL RESPIRO: qui si trova l’ex-chiesetta inutilizzata ormai da anni, già provvisorio centro anziani durante i lavori di rifacimento dell’ex-vaccheria, poi indicata come sede dell’iniziativa denominata Banca del Tempo.
E’ posta all’interno di villa Pamphilj, sull’angolo tra via Vitellia e via Leone XIII e presenta nuovamente caratteristiche idonee ad ospitare un punto ristoro: semplicità di accesso (direttamente anche da via Vitellia, vista l’esistenza di una scala), ampio spazio esterno lastricato e suscettibile del ripristino, nei mesi estivi, di una copertura come in passato, possibilità di parcheggio ed affluenza di clientela visto come il civico 102 sia uno degli ingressi più utilizzati dai frequentatori di villa Pamphilj.

A questo punto, potrebbe esser restituita all’ex-fienile occupato dal bar-ristorante “Vivi Bistrot”, la sua destinazione originale, ovvero di “attività motorie per il Centro Anziani” visto come ginnastica e ballo siano sacrificati nell’ex vaccheria per la presenza delle colonne interne e per il numero degli iscritti, cresciuto ormai a 1400.
Con i benefici per l’intera area (e per la sua sicurezza, che a quel punto non subirebbe più l’accesso incontrollato di veicoli commerciali e non; la presenza di clienti del locale aperto oltre gli orari previsti dal Regolamento Comunale; le occupazioni di suolo pubblico; il pericoloso e vietato utilizzo di fiaccole e luminarie; il periodico sversamento di fognature) rappresentati proprio dalla riduzione dell’impatto di quanto, per anni, è stato il prezzo da pagare alla privatizzazione di un’intera zona di villa Pamphilj.

>>>>>SEGUE in “PARTE SECONDA”>>>>>

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“Da fienile a bar in mezzo al verde”> http://bit.do/fmyhF
“Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 1° parte”> http://bit.do/fkqd9
“Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 2° parte”> http://bit.do/fkRMP
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“Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 4° parte”> http://bit.do/fnagT
“Una riflessione sull’articolo di Luisa Mosello”> http://bit.do/fndQ7
“Dal 1998 migliaia di veicoli privi di autorizzazione…”> http://bit.do/fnh3F
“Il recupero della differenziata, ovvero altri abusi e danni”> http://bit.do/fntQY
“Fuoco, fuochino… fuocherello!”> http://bit.do/fnJwp
“Villa Pamphilj: dove scarica l’unico bagno disponibile?”> http://bit.do/fop9P
“Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 5° parte”> http://bit.do/foDSm

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