17/11/2014
Quando si chiude una porta, si apre un portone (o almeno potrebbe!).
Sì, perché il 31 ottobre scorso si è conclusa quella che noi dell’Associazione battezzammo “la fiction del Corpo Forestale dello Stato”, ovvero l’apertura di un posto fisso da cui gli agenti del suddetto Corpo potessero operare per garantire tutela e decoro all’interno di villa Pamphilj.
Un’iniziativa pre-elettorale della precedente giunta, una presa in giro ed uno spreco di denaro pubblico… nient’altro: una struttura chiusa e vuota perché priva di tutto (a parte i cartelli esterni)… ogni tanto tre agenti incollati ai sedili di una macchina, sul viale principale, mentre poco più in là succede quanto andiamo documentando da tempo.
In questi termini, un servizio inutile, così, alla fine del mese scorso, il Comune non gli ha rinnovato il comodato d’uso della cascina Floridi… la cui porta si è chiusa.
E il portone di cui accenniamo?
Si tratta della proposta dell’Associazione per Villa Pamphilj, avanzata in più sedi ed occasioni: noi chiediamo la struttura sia destinata ad un centro unico di coordinamento delle Forze dell’Ordine in servizio nella villa, con computer, linea telefonica, monitor, allaccio per la ricarica delle vetture elettriche, ricovero per biciclette (elettriche e non) e rimessa per i cavalli… insomma tutto quello che serve per un servizio realmente efficiente.
Un servizio che veda avvicendarsi operatori messi in campo dall’Arma dei Carabinieri, dalla Polizia di Stato, dalla Polizia Roma Capitale… e dal Corpo Forestale dello Stato, ci mancherebbe!
Con linee guida chiare, omogenee e, soprattutto, stabilite da chi ne ha titolo (il Prefetto).
Forza Amministrazione capitolina… apri ‘sto portone!