Quando si chiude una porta (sui cavi dell’alta tensione) si…


28/06/2015

Quando si chiude una porta (sui cavi dell’alta tensione) si…



… apre un portone su centinaia di metri di cavi elettrici stesi sul prato dell’area di San Pancrazio.
Sapete, dove stanno realizzando il palco e le strutture per la manifestazione “i Concerti nel Parco”… sì, di fronte e di fianco alla Palazzina Corsini, all’interno della villa, lungo il muro che la separa da via Aurelia Antica.
Sfogliandole, dovreste riuscire a seguire, attraverso le nostre foto, l’intero percorso, fino all’Arco dei Quattro Venti.
Non so se come noi, vi porrete lo stesso interrogativo: E’ DAVVERO A NORMA TUTTO QUESTO?
Il prato, il viottolo (di fianco alla palazzina Corsini, dove è stata realizzata una sorta di autorimessa… ne parleremo, non dubitatene), le piante, le recinzioni sono avvolte di spire grigie… e non ci troviamo nell’area “recintata” dove si terranno gli spettacoli, bensì nella parte frequentata dai cittadini, dalle famiglie, dai bambini.
Nessuno che se ne renda conto… oppure una qualche consegna, politica, quel “non disturbare il manovratore” che spesso intuiamo nell’arroganza di certe risposte?
Vedremo… come già detto qualche giorno fa, noi non molliamo.
E non molliamo di certo la sicurezza della villa messa a repentaglio dalle pesanti strutture realizzata su di un’area completamente cava (se vi capita, leggete gli studi effettuati da Fiorenzo Catalli della Soprintendenza Archeologica di Roma) e fragile (relazione 2005/2006 degli archelogi/speleologi dell’Associazione Roma Sotterranea).
Un’area che, oltre a quell’anaconda grigio chiaro è avvolta ogni giorno da un serpente di TIR, camion, furgoni, auto e moto.
Che gravano e distruggono anche loro, anzi di più, in barba alle leggi, alle autorizzazioni (rileggetevi quella che vieta, di fatto, il transito e il parcheggio sul prato, accordando a chi ha ottenuto (!) l’autorizzazione la sola sosta su “aree asfaltate”), al buon senso.
C’è un buco di fronte alla palazzina Corsini, appena dissimulato da qualche cartone buttato sopra e da un triangolo di transenne stradali, lì di fianco al palco in via di realizzazione. Se vi capita di passare di lì, affacciatevi… e perdetevi con lo sguardo in quella discesa nel buio: qualche mese fa non era così ampia e profonda, possiamo documentarlo.
Il tutto senza perdere di vista vostro figlio… che gioca poco più in là, tra l’erba solcata da cavi elettrici.

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