Quei 5.00, 10.00, 26,00, 120.000.00, 499.700.00, un milione…


05/05/2015

Quei 5.00, 10.00, 26,00, 120.000.00, 499.700.00, un milione…



… e passa EURO che entrano a villa Pamphilj e che vorremmo sapere esattamente che fine fanno!

Bandi per l’affidamento di aree, appalti per lavori di recupero/messa in sicurezza, concerti, teatro, produzioni cinematografiche, lezioni di yoga, lezioni con il TRX, Boot e Fit Camp, Nord Walking, eventi podistici, avviamento motivazionale alla corsa, pittura, poesia, mostre, eventi benefici, mercatini, organizzazione feste per bambini, ristorazione… sì, è bene lo sappiate, a villa Pamphilj scorre un fiume di soldi.
Alimentato da diversi torrenti e qualche ruscelletto.

Vi siete mai chiesti, ad esempio, quale sia a fine anno, il fatturato del “Vivi Bistrot”?
Probabilmente, tra il milione e duecentomila/un milione cinquecentomila euro… sì, pagando “quanto” di concessione e occupazione suolo pubblico?
Quel suolo pubblico dove la sera vengono allargati cuscini, accese fiaccole, servite cerimonie di ogni genere ai clienti che a quel’ora accedono in una villa di fatto privatizzata.

E quanti sono i fondi che, attraverso Zètema, raggiungono le attività svolte all’interno della Palazzina Corsini? La biglietteria, ben segnalata, quanti biglietti stacca e per quale importo esattamente? Bandi da centinaia di migliaia di euro, un’importante struttura a disposizione di varie (quali esattamente?) entità… e anche qui, le chiavi della villa in mano a privati che accedono quando e come vogliono al di fuori di ogni controllo.

Nella Cascina Farsetti, dove si avvicendano mostre/ assessore /veicoli privi di autorizzazione, festival/assessore/veicoli privi di autorizzazione, recite/assessore/veicoli privi di autorizzazione… e dove uno stand viene affittato a 400,00 euro ad evento, un corso viene tenuto a 50,00 euro l’ora a persona presente in platea… quanti soldi girano precisamente?

Ancora, quelle cinque telecamere montate da un mese e mezzo sulle serre ottocentesche e che una settimana fa non sono state in grado di riprendere la morte di uno sbandato, avvenuta dove l’obiettivo è puntato… valgono quell’appalto da 35.000,00 euro? Per tutelare cosa, un museo chiuso da dieci anni, i 4/5 soggetti che ci passano le giornate all’interno giocando a carte, oppure una povera mostra piazzata lì una volta l’anno, per due settimane, con il fine di far finta il “museo” serva a qualcosa?

E i concerti, tenuti da un’associazione culturale (no profit, dunque) iscritta nell’albo del XII Municipio… quanto ha ricevuto, in tutti questi anni (oltre 20 anni!) dal Comune, quanto ha incassato dai propri spettatori… quanto ha versato di occupazione suolo pubblico e tasse? Migliaia e migliaia di spettatori, strutture, bar… un’area stravolta e trasformata a proprio uso e consumo… consumo, soprattutto!

E le ASD, Associazioni Sportivo Dilettantistiche, figure associative appartenenti al no-profit, dunque esentate dalla presentazione di bilanci, certificazione di guadagni, tenuta libri contabili… quanto raccolgono con l’iscrizione di 5,00 / 10,00 / 26,00 euro ad evento?
Quella trentina di nordic walker del sabato, gli altrettanti della domenica, gli altri nei giorni feriali… sì, un’attività certamente compatibile ma… possiamo sapere se alla fine, in qualche modo, ci sia un qualche “profit” da evidenziare da parte di coloro che li conducono?
E il TRX, lo yoga, tutto il resto delle offerte di associazioni composte forse da un paio di persone (gli insegnanti di questo o quello) che utilizzano la villa per le proprie attività… e i suoi cancelli, i suoi alberi, i suoi muri per pubblicizzarle, alla fine dell’anno, esattamente, quanto dichiarano?
Se la Christmas Run vede la partecipazione di 1500 persone per volta, se non è l’unica ma in buona compagnia di altri eventi a villa, nelle altre ville e fuori… beh, forse è il caso di capire se per chi organizza rappresenti anche un interessante forma guadagno.

Servizi e ricavi, strane parole per un Comune che dice di non avere soldi da investire nel recupero del suo patrimonio naturale e storico ed effettua bandi affidando manufatti a privati che, oltre alle attività diciamo così “per tutti”, apriranno all’interno (di villa Pamphilj, ad esempio) anche nuovi punti di ristorazione.
Quindi: pago (se li pago, come dimostrano alcune inchieste che ci hanno rivelato come l’Amministrazione vanti 500 milioni di arretrati da affittuari insolventi) 1000,00 euro di affitto ed apro un bar ristorante in un terzo dell’area (glielo permette il bando)… scusate, a chi rendo esattamente un servizio, alla villa o a me stesso?

E le promesse… e le follie di qualche anno fa?
Due milioni di euro per il recupero di villa Pamphilj e centomila euro per la realizzazione di cento piloni di cemento da un metro e sessanta più una pista dello stesso materiale (cemento) per il running: un appalto complessivo di 400.000,00 euro che riguardava anche altri tre siti storico/naturalistici, fortunatamente naufragato nel nulla, ai tempi della giunta precedente.
E i loghi degli sponsor (che a noi risulta siano attualmente vietati) impressi all’angolo del benessere (a cinque metri dal traffico dell’Olimpica dove il logo della Toyota fa bella mostra di sé) o come succede alla palazzina Corsini dove, da mesi, sul marciapiede è piazzato in bella mostra un cartellone dell’EXPO di Milano: qualcuno-ci-guadagna-qualcosa, per caso?

Infine, gli eventi benefici… benefici per chi?
Un importante programma d’inchiesta (Report oppure Ballarò, non ricordiamo) ha documentato come in Italia non esista un’Autority che vigili su questo settore così, dal punto di vista pratico, risulta impossibile verificare che i denari raccolti per una tale causa, finiscano poi integralmente o in parte (quale parte?) nella disponibilità di coloro per la cui causa sono stati raccolti.
E all’area del Bel Respiro, in particolare con la buona stagione, oppure durante le feste comandate se ne celebrano diversi… comunque, e, come alla cascina Farsetti, con la gentile partecipazione di… (ma forse dovremmo correggere in “grazie alla partecipazione di…”) … dei soliti politici “d’accatto consensi”.

E c’è anche altro, come la Banca del Tempo chiusa da anni (altro che la prima settimana di aprile!) che, almeno al suo esordio anni fa, riceveva, oltre ad una struttura, alcune decine di milioni di lire oppure come l’ANFFAS che oltre a strutture, aree e permessi, si è recentemente “portata a casa” quasi 500.000,00 mila euro con cui ha trasformato un rudere di venti metri quadrati in un casale di oltre duecento… curioso, all’interno di una villa storica!

In effetti, tutte situazioni troppo “curiose” per non doverle comprendere un po’ meglio… soprattutto perchè, a fronte del fiume di soldi che l’attraversa, neanche una goccia di queste risorse rimane all’interno della villa.
La desertificazione di intere aree, i danni, l’immondizia, il degrado prodotti da questi ed altri utilizzi invece sì… bene, è il momento di capire se, fatti salvi i diritti sanciti nel nostro ordinamento per “impresa” e “associazionismo” ci sia modo di far salva, con il loro corretto esercizio ed un debito contributo, anche villa Doria Pamphilj!

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