12/09/2022
“Quei ragazzi del 1849”.
“Grande prodigalità di coccarde e nastri, di sciarpe e bandiere: fucili inadatti e diversi pugnali e pistole di tutte le fogge”, così Enrico Dandolo, giunto da Milano a Roma descrive in migliaia di giovani e studenti universitari accorsi per difendere un’idea, quella Repubblicana, nata il 9 febbraio 1849 a seguito dei grandi moti del 1848.
I giovani erano arrivati da tutte le parti per combattere l’esercito francese agli ordini del generale Oudinot chiamato a ristabilire l’ordine a Roma e a restaurare il regno pontificio di Papa Pio IX.
La difesa di Roma era suddivisa in quattro brigate: quella capitanata da Garibaldi presidiava il Gianicolo tra Porta Portese e Porta San Pancrazio, quella del colonnello Luigi Masi era posizionata sulle mura tra porta Angelica e porta Cavalleggeri, i dragoni del colonnello Savin controllavano invece le mura della riva sinistra del Tevere mentre la brigata del colonnello Galletti era dislocata tra la Chiesa Nuova e largo Argentina.
La mattina del 30 aprile le truppe del generale Oudinot, composta da circa 7.000 uomini, assaltano porta Cavalleggieri e quella Angelica, occupando anche alcune abitazioni all’interno di villa Pamphili.
Ed è proprio sui prati verdi di Villa Doria Pamphilj che ci furono gli scontri più cruenti: un contrattacco guidato all’arma bianca da Garibaldi sorprese alle spalle i francesi che si erano assediati in ritirata all’interno della villa. Ritirandosi, i Francesi lasciarono dietro di sé oltre 500 morti e 365 prigionieri. Questa fu una giornata memorabile perché dimostrò che c’era una generazione di giovani pronti a dare la propria vita pur di difendere l’ideale di una Patria libera e democratica.
I francesi però tornarono all’attacco il 3 giugno ampiamente rafforzati: nonostante di numero inferiore e senza alcuna speranza di vittoria, la Repubblica resistette fino al primo luglio, quando i combattenti furono costretti a capitolare. Sul terreno rimasero i corpi di molti eroici patrioti, quasi tutti giovanissimi.
Proprio ai ragazzi che combatterono in quei turbolenti giorni è dedicata una targa all’interno di Villa Pamphilj: Piazza dei Ragazzi del 1849.
E’ una targa importantissima, per questo quando ieri l’abbiamo vista a terra, rotta con il marmo spezzato ci si è stretto il cuore.
Come è accaduto… saranno stati dei vandali, un incidente, l’usura? Chissà. Subito abbiamo avvisato gli uffici competenti nella speranza che la sistemino presto.
Perché a quei ragazzi dobbiamo tanto, le loro gesta, il loro sacrificio, valgono almeno una targa tutta nuova.
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