05/02/2021
Quel “pasticciaccio brutto” del Regolamento del Verde…prima puntata.
Sono circa una settantina gli emendamenti che l’Associazione per Villa Pamphilj ha inviato oggi all’Assemblea Capitolina perché possano essere valutati e, quindi, presentati in sede di discussione.
Il nostro fine è quello di ottenere un miglioramento del testo del Regolamento del Verde, che in questi ultimi mesi ha subito pesanti modifiche: avevamo stilato almeno un centinaio di emendamenti ma per opportunità di ascolto, ne abbiamo dovuti escludere un buon numero.
Quanto ci siamo permessi di proporre è conseguenza di un’attenta e quotidiana “esperienza sul campo”, maturata sia a villa Doria Pamphilj che nel corso di numerosi eventi di tutela e decoro urbano ai quali abbiamo partecipato e sono frutto della cura e dell’amore per il Verde… di TANTO amore per il Verde, in particolare per la villa storica di cui ci occupiamo da più di trent’anni.
Poi sì, sono sicuramente tanti e questo perché riteniamo che Roma abbia bisogno di un Regolamento all’altezza: a nostro avviso, quanto elaborato inizialmente ha perso “per strada” un bel po’ del proprio smalto, deludendo e ridimensionando molte aspettative.
Ma andiamo con ordine: questo Regolamento è frutto del lavoro di cittadini, associazioni, comitati e ordini professionali che dall’inizio 2018 si sono riuniti presso la sede del Dipartimento Ambiente di Porta Metronia: lì, ogni mercoledì del mese, per sei mesi di seguito, abbiamo discusso, attraverso un percorso partecipativo, articolo per articolo.
Il testo prodotto e stato poi approvato con decisione di Giunta il 16 febbraio 2019. A seguire, mesi di nulla assoluto, fino ad arrivare ad un’infinita serie di modifiche (ben 420) proposte dall’Assessora Laura Fiorini che, dopo sei mesi di interim alla Sindaca Raggi, aveva sostituito Pinuccia Montanari alla guida del Dipartimento Ambiente. Queste modifiche hanno di fatto prodotto un testo diverso, cosiddetto “coordinato”, che è stato approvato, dobbiamo sottolinearlo, in fretta e furia, dalla Giunta Capitolina lo scorso 12 gennaio.
Il nuovo testo è dunque altra cosa rispetto quello proposto e seguito in prima persona dall’ex Assessora Montanari. Tante le modifiche SOSTANZIALI, che hanno spinto la nostra Associazione dapprima a chiarire la propria posizione (un dissenso pressoché totale) con un comunicato stampa elaborato insieme all’Associazione V.A.S. (Verdi, Ambiente e Società) e poi a presentare una serie di emendamenti da sottoporre a tutti i Consiglieri dell’Assemblea Capitolina, nella speranza siano analizzati e se riconosciuti validi, proposti e messi in discussione in Aula durante l’approvazione del testo.
Dove arriveranno anche altri emendamenti (molti, simili) predisposti da altri che, come noi, sono rimasti più che perplessi dall’indirizzo scelto dall’Assessora e dal Dipartimento.
Come ad esempio hanno fatto congiuntamente V.A.S e Ecoistituto RE.GE. (qui il link dove trovarli: https://cutt.ly/3kc1ZJj) i quali hanno presentato una serie di emendamenti, alcuni dei quali sono stati mutuati anche da noi.
Oggi, pubblichiamo il documento contenente tutti gli emendamenti (sono 37 pagine) così che ognuno possa valutare quali siano le nostre istanze. L’auspicio è che, ove altre associazioni, comitati o anche “semplici” cittadini volessero condividerli e presentare a loro volta gli stessi emendamenti, ne saremmo davvero contenti… questo per il bene del Verde e dei Parchi Storici della nostra Città.
Per non tediare troppo chi è interessato, oggi eviteremo di presentarli tutti, accennandone solo qualcuno; nei prossimi giorni, ne presenteremo comunque altri, procedendo a “puntate”.
Legenda:
– in tutti o quasi tutti gli emendamenti troverete citati due testi:
1. il testo emendato (decisione di Giunta del 12 gennaio 2021) con le modifiche volute dall’Assessora Laura Fiorini> visibile per intero qui: https://cutt.ly/fkzLv7R
2. il testo originario (decisione di Giunta n. 2 del 16 gennaio 2019) ovvero quello fatto insieme all’Assessora Pinuccia Montanari> visibile per intero qui: https://cutt.ly/0kzK5we
In altri ci sono le proposte elaborate ex novo da noi, a volte mixando entrambi i testi dove nella maggior parte dei casi, abbiamo mantenuto l’essenza e soprattutto “la sostanza” del testo originale.
Eccovi il primo dove, un paio di paroline in meno (“no profit”), finiscono per fare una gran bella differenza!
TITOLO III: COINVOLGIMENTO DEL CITTADINO
Art. 9 – Affidamento in adozione delle aree a verde
Al comma 1
Testo emendato (decisione di Giunta del 12 gennaio 2021)
“L’affidamento in adozione è uno strumento attraverso il quale Roma Capitale favorisce la conservazione e il miglioramento degli spazi verdi consentendo al cittadino, in forma singola o associata, di provvedere alla gestione, manutenzione e cura delle aree di proprietà capitolina per finalità”
Proposta di emendamento – si propone di inserire dopo le parole “per finalità” la parola “no profit”.
Motivazione – E’ di fondamentale importanza dare in adozione aree verdi pubbliche senza che gli adottanti possano lucrare in qualsiasi modo sull’area adottata. Il profitto potrebbe generare interessi in antitesi con la salvaguardia e la tutela dell’area verde, soprattutto se l’attività fosse svolta all’interno dei parchi storici o di pregio.
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Qui di seguito, un altro emendamento: per il Dipartimento Ambiente, coloro che offrono in dono una componente dell’arredo urbano o qualsiasi altra donazione, dovrebbero affrontarne economicamente anche i costi di installazione nonché quelli per la sua certificazione a norma! Alle rimostranze nelle quali spiegavamo come il personale del Dipartimento Ambiente e di Roma Capitale potesse farsene carico e come i costi per il donate finirebbero per rivelarsi proibitivi, ci è stato risposto che “i funzionari non si possono prendere certe responsabilità!”
Nel testo originale questo comma non c’era e noi chiediamo che venga cancellato anche da quello approdato in Campidoglio. Peraltro, come per l’altro nostro emendamento, anche questo comma è tutt’altro che una semplice modifica formale…
Art. 13 – Donazioni
Al Comma 5
Testo emendato (decisione di Giunta del 12 gennaio 2021)
“Nel caso di donazione di arredi o attrezzature la certificazione di conformità alla normativa vigente del materiale e della eventuale installazione è a carico del donante”
Proposta di emendamento – Si propone di sostituire il nuovo comma 5 con il seguente testo:
“È accettata la donazione di arredi o attrezzature che abbiano la certificazione di conformità alla normativa vigente del materiale”.
Motivazione – Tale norma disincentiva la partecipazione dei cittadini: i costi dell’installazione (comprensiva della certificazione dell’installazione a norma) non possono essere addebitate al donante che compie già un atto di generosità nei confronti del Comune di Roma. Nello specifico tali adempimenti dovrebbero essere a carico del Dipartimento Ambiente che ha sia i mezzi per provvedere all’installazione sia il personale adibito a rilasciare le certificazioni richieste.
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Eccovene un terzo (e per oggi finiamo qui, presto altri emendamenti): secondo il Dipartimento Ambiente per fare un intervento occasionale un povero gruppo di volontari può aspettare qualcosa come una cinquantina di giorni. Alle nostre accese rimostranze (un mucchio di foglie possono diventare alte un paio di metri ad aspettare un paio di mesi!) ci è stato risposto “che gli uffici del dipartimento ambiente non avrebbero modo di rispondere a tutte le email e che occorreva dargli più tempo”. E qui un “no comment” ci sta tutto… to be continued!
Art. 14 – Interventi occasionali
Al Comma 2
Testo emendato (decisione di Giunta del 12 gennaio 2021)
“L’autorizzazione allo svolgimento di tali attività è richiesta almeno 30 giorni prima della data in cui s’intende effettuare l’intervento all’ufficio competente indicato, sul Sito Istituzionale, dal Dipartimento Tutela Ambientale o dal Municipio per le aree di sua competenza.
La richiesta deve contenere le generalità o gli estremi identificativi del richiedente, i relativi recapiti telefonici nonché la descrizione degli interventi per i quali si richiede l’autorizzazione. Il diniego dell’autorizzazione o l’autorizzazione con prescrizioni sono comunicati all’interessato entro 20 giorni dalla richiesta.”
Proposta di emendamento – Si propone di sostituire il comma 2 con il seguente testo:
“L’autorizzazione allo svolgimento di tali attività è richiesta almeno 10 giorni prima dalla data in cui s’intende effettuare l’intervento all’ufficio competente indicato, sul Sito Istituzionale, dal Dipartimento Tutela Ambientale o dal Municipio per le aree di sua competenza. La richiesta deve contenere le generalità o gli estremi identificativi del richiedente, i relativi recapiti telefonici nonché la descrizione degli interventi per i quali si richiede l’autorizzazione Il diniego dell’autorizzazione o l’autorizzazione con prescrizioni sono comunicati all’interessato entro 7 giorni dalla richiesta.”
Motivazione – Un allungamento dei tempi disincentiva la partecipazione dei cittadini. Trattandosi di interventi occasionali, la cui tempestività è spesso determinante, è opportuno sveltire il più possibile le pratiche autorizzative.
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