Reparti a cavallo in servizio a villa Pamphilj: belli… e inutili!


01/10/2020

Reparti a cavallo in servizio a villa Pamphilj: belli… e inutili!



Qualche anno fa, un agente ci disse: “Se fermiamo qualcuno, tra una cosa e l’altra, perdiamo come minimo 40 minuti…” ma il problema più serio riguarda l’aspetto di un personale privo di ordini impartiti in briefing tematici, circostanziati e periodici su quanto avviene nelle nostre ville storiche; di agenti sprovvisti di una puntuale conoscenza del territorio; di Unità e Forze completamente scoordinate tra loro; di uomini e donne non motivati.
Talvolta, purtroppo, anche con una punta di presunzione per la nobiltà di una divisa che non li fa “abbassare” a controlli ordinari.
Nessuno mette in dubbio la prestigiosa immagine di uno Stato che rappresentano, la cortesia e la disponibilità a bambini e fotografie, come anche il loro diritto a prendersi un caffè al Vivibistrot di villa Pamphilj ma, aldilà di passeggiare sui viali, non li vediamo fare altro.
I Carabinieri del IV Reggimento e i loro colleghi Forestali Carabinieri trascorrono, poi, parte dell’orario di servizio nei furgoni che li trasferiscono in “zona operativa” dove, ulteriore tempo, viene sottratto al pattugliamento dalla necessità di predisporre le cavalcature, sia all’arrivo che alla ripartenza verso le caserme: di fatto, rimangono solo qualche ora.
La squadra a cavallo della Polizia di Stato raggiunge invece villa Pamphilj dalla caserma di via Anicia (Trastevere) senza bisogno di furgoni ma, di nuovo, con tempi di trasferimento andata&ritorno che ne riducono il servizio effettivo e che, anche per il motivo che spiegheremo appresso, ne limita la presenza alla sola parte EST.
Sì, perché a causa del fondo in cemento e della larghezza del ponte pedonale Artemisia Gentileschi Lomi, per questioni di sicurezza tutti i Reparti a cavallo NON vi possono transitare, dunque, o di qua, o di là… e la scelta, dobbiamo sottolinearlo, cade sempre “di qua”!
Ancora: ovviamente, quando comincia a piovere, tutti questi Reparti ripiegano rapidamente verso le basi di provenienza.
Bel Respiro, ieri, ore 12:10 (ma potrebbe essere uno qualunque dei 366 giorni di quest’anno o dei 365 degli altri): il milionesimo furgone privo di autorizzazioni diretto al Vivibistrot entra tranquillamente, incrocia gli agenti e tutti e due, tirano dritti, come se niente fosse.
Salvo che uno dei due è in contravvenzione e gli altri, sono coloro che dovrebbero fermarlo, controllarlo, elevargliela.
Ma dato che questo NON SUCCEDE MAI, l’intera villa Pamphilj, NON SOLO l’area del Bel Respiro, continua ad annaspare nel degrado che OGNI GIORNO siamo costretti a documentare.
Chissà… forse siamo inutili anche noi!
NB: gli unici interventi a cui abbiamo assistito in questi anni sono
> 18 giugno 2016: una pattuglia della Polizia a cavallo prende in consegna due borseggiatori, messigli letteralmente in mano dall’Associazione per Villa Pamphilj (gli stavamo appresso dal giorno prima);
> 9 marzo 2020: una pattuglia del IV Reggimento Carabinieri a cavallo identifica il 29enne Constantin, un atletico sbandato che vive da settimane in un’arcata dell’acquedotto Traiano Paolo… di nuovo, perché un membro dell’Associazione per Villa Pamphilj li ha fermati e guidati fin lì (oltre ad averlo segnalato, già a febbraio, ai loro colleghi territoriali).
PER INCISO, questo “sbandato” verrà indicato TRE MESI più tardi come l’autore della lunga serie di vandalismi consumati durante il lockdown all’interno della villa… con tutta la storiella raccontata alla Città, ai media, all’Amministrazione da una serie di soggetti… perfettamente inutili anche loro.
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