08/08/2016
Segnali di fumo da villa Pamphilj.
Anche oggi.
Perché dopo esser intervenuti per primi, ieri, a contenere l’incendio scoppiato nell’area ACEA di San Pancrazio, gli agenti del XII Gruppo Polizia Roma Capitale sono dovuti accorrere nuovamente, stamattina, a soffocarne un rigurgito.
La cronaca di ieri: intorno alle 18.30, alte fiamme si levano dall’area già teatro di un incendio che, alcuni mesi fa, ha curiosamente colpito i 200 chili di batterie esauste portati alla luce dai volontari dell’Associazione per Villa Pamphilj e, a stretto giro, sequestrate dalla Magistratura ma ancora in attesa di esser rimosse.
Una pattuglia del XII Gruppo Polizia Roma Capitale in servizio infortunistica stradale avvista le fiamme da via di San Pancrazio, avverte la centrale, convoca altre pattuglie di colleghi ed interviene prontamente con gli estintori a bordo delle auto di servizio.
L’allarme raggiunge Protezione Civile e Vigili del Fuoco che intervengono anch’essi, pur con qualche difficoltà: l’area è recintata ed il cancello chiuso così, per far accedere i mezzi (peraltro con estrema attenzione, visto il sottostante serbatoio idrico) è necessario tagliare la rete perimetrale all’altezza dell’Arco dei 4 Venti.
L’incendio, partito dalla ceppaia che circonda una bassa struttura in cemento si è allungato verso altre, più fitte, in direzione dell’ingresso di piazza San Pancrazio n. 9A e solo intorno alle 20.00, l’area è dichiarata nuovamente in sicurezza.
Incendio doloso o autocombustione?
A parte che alla seconda ipotesi non crede più nessuno, è oggettivamente difficile il sole delle 18,30 possa innescarla.
Chi è stato allora?
Quest’area (recintata e parzialmente sotto sequestro giudiziario) è frequentata da un pugno di persone: qualche proprietario di cane, qualche sbandato, qualche tossicodipendente ed alcuni giovani writers residenti in zona.
Il solito mozzicone di sigaretta in mano ad un irresponsabile (grande o piccolo che sia) oppure in mano ad una persona ubriaca o in condizioni di non intendere e volere?
Posto che quanto successo sia casuale e non intenzionale, ché in questo caso si aprono scenari che vanno dall’ennesimo folle gioco adolescenziale al giustiziere-fai-da-te, intenzionato a purificare con il fuoco le brutture di una villa profanata.
Sì, perché questa è una costante dei tre luoghi attaccati dal fuoco in questi ultimi anni: oltre a San Pancrazio (A), la zona invasa dalla prostituzione maschile (B) e quella di ritrovo estivo dei rom in transito verso via di Donna Olimpia n. 76 (C) come riportato sulla nostra mappa.
Gli altri, unici, incendi hanno infatti interessato lo spartitraffico su via Leone XIII e sono frutto dell’idiozia di certi automobilisti-fumatori.
Comunque sia, stamattina alle 10.30 nuova puntata.
Intervenuti per una verifica, gli agenti si sono accorti di come dal prato si levassero altri fumi ed hanno inizialmente utilizzato una tanica d’acqua per soffocarli: successivamente, sono stati raggiunti da un’autobotte del Servizio Giardini.
A completare l’opera, hanno chiamato l’AMA richiedendo un intervento per bonificare il luogo dalle siringhe rinvenute e sollecitato formalmente l’ACEA ad un’attenta bonifica dell’area, inclusa la verifica di un possibile inquinamento per il serbatoio idrico sottostante.
Segnali di fumo da villa Pamphilj… abbiamo titolato così, questo album… segnali di fumo che vorremmo raggiungessero anche chi deve intervenire con le proprie competenze a difendere il nostro patrimonio storico-culturale: Sindaco, Assessori, Comandante del Corpo della Polizia Roma Capitale, Prefetto di Roma.
Prima che sia troppo tardi, prima che il fuoco che accompagna questo fumo e tutti gli altri “fumi” nella villa ne soffochino irrimediabilmente maestà e bellezza.
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“La “Squadra 49″ di villa Pamphilj”!https://goo.gl/vb3Miv
“Incendiata la discarica abusiva rinvenuta dall’Associazione!”>https://goo.gl/Hphr3C
“Di nuovo il fuoco al Casale Rosso.”>https://goo.gl/7VYaaW
“…& del fuoco!”>https://goo.gl/hP8YEd
“Ci si mettono pure quelli che buttano le cicche accese dall’auto!”>http://tiny.cc/87o2fx