Sfratto al Vivibistrot


04/11/2016

Sfratto al Vivibistrot



Considerando che pagano 1.900,00 euro al mese per una struttura che frutta loro almeno 1.500.000,00 euro l’anno!

L’indagine del Dipartimento al Patrimonio è scattata ad agosto e la prossima settimana, visto come siano già scansionate le foto su pellicola dove abbiamo ricostruita la storia di questa “dinamicissima” attività, racconteremo i passaggi attraverso i quali un fienile pericolante venne prima abusivamente ristrutturato, poi sequestrato dalla Magistratura, poi sanato con appena 3 milioni di lire (1.500,00 euro), poi aperto, poi preso in mano da nuovi proprietari curiosamente favoriti dall’affidamento delle chiavi di villa Pamphilj (che dovrebbero essere in mano solo ai custodi del Servizio Giardini) cercando di correggere alcune dichiarazioni francamente “azzardate” rilasciate dalle titolari al giornalista del quotidiano “il Messaggero”.
E mostreremo le modifiche effettuate (a nostro avviso abusive), le strade comunali distrutte dai lavori, le attività parallele, i mezzi privi di autorizzazione, le fogne che esplodevano, i funzionari della Sovrintendenza capitolina che ci si recavano a pranzo, i politici che qui celebravano la propria campagna elettorale.
Perché certo, è davvero curioso che chi lo gestisce non abbia mai avuto un problema… anzi, attraverso i guadagni conseguiti pagando un canone irrisorio, abbia aperto altri tre Vivibistrot: uno a palazzo Braschi vicino Piazza Navona, uno nella Sala Umberto a ridosso di piazza San Silvestro, un altro nell’Orto Botanico comunale, vicino Trastevere e via della Lungara.
E dire che, su questa pagina, di cose nel tempo ne abbiamo già mostrate parecchie…

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