24/11/2015
Sgomberate le serre! Ma anche no!!!!!!
Noi, questo modo di amministrare, mica lo riusciamo a comprendere… insomma, sentite questa e poi diteci anche voi.
Ieri, senza avvertire nessuno, né il Servizio Giardini di villa Pamphilj, né altre istituzioni competenti, si presenta di fronte alle serre occupate una task force composta da PICS ed AMA che procede allo sgombero ed al recupero di buona parte dei materiali utilizzati da quella ventina di persone che compongono l’ultima ondata degli abusivi istallatisi qui (vedi nostro album pubblicato il 17 novembre).
Buona parte… ché il resto rimane lì dentro (VEDI PRIME TRE FOTO… sono state scattate ieri, lunedì 23 novembre), come tutta la sporcizia esterna alle serre ed anche al perimetro.
Non solo, il cancello viene lasciato aperto (a parte un pietoso pezzo di fil di ferro verde), le porte delle serre non vengono sigillate, i finestroni infranti sostituiti, le porte di emergenza posteriori bloccate… risultato, stamattina eravamo da capo a dodici!
Anzi no, quando siamo passati noi, a due presenti e dieci giacigli (di cartone, qualche materasso ed una rete) già ripristinati.
Comune di Roma, Municipio, Prefetto o Commissario Prefettizio… chiunque tu sia, spettabile responsabile di questo intervento, “LO STAI FACENDO NELLA MANIERA SBAGLIATA”!
La rete esterna va rimossa (così, peraltro, risparmieremo sul comodato d’uso che paghiamo a chi la mise in opera), il prato e i cespugli rasati a zero, in maniera tale le serre siano monitorabili da chiunque passi a vista, Forze dell’ordine in primis.
Le strutture delle serre vanno rese inaccessibili, attraverso la muratura, la saldatura, il ripristino di vetri infrangibili.
Oppure inabitabili, attraverso la rimozione di ogni vetratura.
La verifica delle eventuali presenze, deve essere quotidiana, e inserita quale costante di un corretto pattugliamento svolto da Forze dell’ordine informate, motivate, adeguate.
Ma soprattutto, gli allontanamenti degli abusivi vanno effettuati di concerto con i Servizi Sociali, perché questi ultimi individuino una collocazione che non sia il semplice abbandono sulla via Olimpica.
Da dove, allontanatisi gli operatori di qualsiasi Task Force comunale/municipale, gli ex-occupanti rientrano direttamente a ri-occupare!
Poi c’è il discorso dell’impiego delle strutture, la loro restituzione ad attività, dignità, funzione sociale… quello che certo non è quanto proposto finora da Comune, Sovrintendenza, Municipio con i loro bandi da barzelletta, “chiavi in mano” e “costo zero”!
Noi, come 20 anni fa Antonio Cederna, Padre dell’ambientalismo italiano e Uomo di vera cultura, pretendiamo un dibattito trasparente che riguardi tutti i 180 ettari di villa Pamphlj, le sue strutture, i servizi, la sua zonizzazione e gestione, il reperimento e l’utilizzo delle risorse.
Di villa Pamphilj e delle sue altrettanto nobili sorelle: villa Ada, villa Sciarra, villa Carpegna e tutte le altre.
Ci vogliono scelte politiche e amministrative trasparenti, lungimiranza, capacità nell’intravedere prospettive di recupero, ci vuole “sistema”… certo non queste ronzatine di cui, l’ennesimo esempio abbiamo voluto sottolineare in quel “Ma anche no!!!” dell’album che state sfogliando!