18/12/2021
Sovrintendenza Capitolina (in teoria), casale di Giovio… e le portefinestre rotte
No, non si tratta di un ulteriore sviluppo della celebre “teoria delle finestre rotte” (https://cutt.ly/rY8E5J6) quanto invece dell’ottavo anno di indegna “disattenzione” per un pregiato Bene pubblico… il casale di Giovio a villa Doria Pamphilj.
Perchè sono anni che documentiamo (anche) le condizioni di questo portoncino, della portafinestra in vetro antisfondamento (?!), dei chiavistelli in latta e delle tecniche messe in atto, non solo qui, da vandali e da occupanti abusivi.
I fatti di ieri.
A distanza, anche ravvicinata, il portoncino appare chiuso e il chiavistello (l’ennesimo del valore di 5,00 euro) tirato e bloccato dal lucchetto… ma chi non si fa menare per il naso come Roma Capitale sa di dover verificare: il lucchetto è sì chiuso, ma non a due occhielli distinti, bensì solo a quello del paletto scorrevole.
Basta tirarlo et voilà, si è già dentro all’ “importante testimonianza funeraria di età romana, situata nel settore occidentale di Villa Doria Pamphilj (così recita il sito della SOVRINTENDENZA CAPITOLINA).
Il tutto già successo, documentato e denunciato altre volte, e posto, peraltro, che il lucchetto sia quello “comunale” e non uno diverso sostituito da chi ha interesse ad accedere.
In teoria, è proprio la citata e fondamentale struttura comunale a dover tutelare villa Doria Pamphilj e quanto di storico-culturale e storico-ambientale custodisce: in realtà, da quarant’anni non lo abbiamo mai visto accadere, anzi!
Disinteresse, interesse per altro (magari scrivere libri sulla villa di cui ci si sarebbe dovuti invece occupare), ostilità verso i ficcanaso di una certa associazione, e tanti silenzio-assenso o direttamente i sì a concertoni estivi, danni, furgoni, ristoranti, fuochi, devastazioni, occupazioni, crolli di mounumenti, affidamenti di casali a 4 soldi, e così via, perché questo è quanto ha sempre caratterizzato l'(in)azione della Sovrintendenza Capitolina a villa Pamphilj.
Un’incapacità di iniziativa e di assumersi precise responsabilità progettuali che in questi ultimi decenni, hanno vista assecondare lavori miliardari (Giublieo 2000) inutili e mal condotti, bandi ritagliati sulle esigenze degli amici di chi sedeva in Circoscrizione/Municipio/Comune, impunità generalizzata per devastatori e per inquinatori (se vai a pranzo nel loro locale….) e, udite-udite, negli ultimi sette anni, BEN TRE INTERVENTI!
Due ignobili pulizie del giglio al centro dell’omonima fontana affidate agli amici di Zètema e un francamente approssimativo e incompleto restauro della fontana del Cupido/Putto, vandalizzata lo scorso anno: FINE!
Ora, è comprensibile come, a seguito di tutto questo, i predatori di altri settori dell’Amministrazione (in particolare chi deve sdebitarsi con i propri elettori e con le associazioni/cooperative/comitati fidelizzati) continuino a gironzolare avidamente intorno al patrimonio di villa Pamphilj e delle sue sorelle ville storiche.
Chissà, magari chiudere un portoncino e ripristinare un vetro antisfondamento potrebbero essere un segnale… e neanche tanto sottinteso, visto che c’era chi, il casale di Giovio, la stalla restaurata, il perimetro con la cancellata, gli impianti di videosorveglianza appena montati (il tutto pagato con i soldi dei contribuenti) se li era già “beccati” nel 2013 per 1000 euro al mese.
NB: per chi dirà “CI VOGLIONO LE TELECAMERE!”, rispondiamo… ci sono!
Ma se il XII Gruppo Polizia Roma Capitale o addetti della Sovrintendenza (che ha un ufficio all’interno di villa Vecchia, via Aurelia Antica n. 183, villa Doria Pamphilj, Roma) non passano a controllare scrupolosamente, la registrazione effettuata a distanza regionale, finirà cancellata nel giro di qualche giorno.
E tutto questo non è teoria… bensì l’AMARA REALTA’!
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