15/02/2018
Stiamo tutte bene…
… anche se il rapporto giornaliero e troppo stretto con l’Uomo, finisce per crearci qualche problema!
Questa mattina, una serie di segnalazioni sono culminate in una telefonata alla ASL a cui si chiedeva di intervenire a villa Pamphilj per una volpe sofferente, che guaiva e che era afflitta presumibilmente da un forasacco o altro corpo estraneo nell’orecchio.
Dalla descrizione dei luoghi, la volpe in questione era ovviamente Giglio e, incrociata l’ambulanza mentre accedeva da via di Donna Olimpia, abbiamo guidato direttamente noi, il veterinario, sul luogo del (presunto) accidente.
Il dottor Argiolas ha constatato l’inesistenza di problemi, al massimo un pochino di otite (infatti, in molti, abbiamo spesso visto Giglio grattarsi le orecchie con le zampe posteriori) ed anche come questa volpe sia ormai molto “imprintata”.
Non è un bene, ma tornare indietro scacciandola o spaventandola (è l’unico modo) farebbe stringere il cuore a chiunque, noi per primi.
Quello che NON si deve fare, oltre avvicinarlo troppo, è continuare a fornire a Giglio cibi inidonei, cucinati, elaborati e che non fanno assolutamente parte della sua dieta.
Per questo, il veterinario verificherà presso l’Assessorato la possibilità di fissare cartelli che richiamino il divieto di fornire cibo alle specie selvatiche (a villa Pamphilj e nel lago del Giglio ce ne sono a decine: gabbiani, tartarughe, anatre, topi, piccioni, pappagalli, volpi, gallinelle d’acqua, ricci, serpenti…) e, concorde con noi, che i contenitori dell’immondizia non continuino ad essere di un modello così facile da predare (lo fanno molte specie, cornacchie, gabbiani, volpi e topi più di tutti).
Per quanto riguarda la nostra amica (ma anche le sue sorelle Foxy, Diamante, Pirata): Giglio è un animale adulto, sano, in muta invernale, e per verificarne il sesso andrebbe preso e visitato, dunque, rimaniamo tutti con il dubbio e ciascuno con le proprie convinzioni.
Ancora, come ogni esemplare occupi una zona propria delimitandola con l’urina; una volta svezzati, la mamma allontana i propri cuccioli (Pirata ne aveva due) che si mettono in cerca di una zona in cui stabilirsi, talvolta scacciando un esemplare precedente, divenuto magari troppo anziano per difenderla.
Qui, non hanno predatori (il più importante è il lupo) che ne regolino il numero e la facilità di procacciarsi il cibo aumenta ovviamente la natalità in zona.
Le volpi che non riescono ad eleggere una zona propria all’interno della villa tenderanno ad allontanarsi e purtroppo, ad attraversare strade a grande scorrimento, rimanendo vittime di investimenti.
Comunque, la “spina verde” che va dai confini di villa Piccolomini e villa Abamelek, Protomartiri, via delle Fornaci, Gianicolo e villa Sciarra all’esterno della Città fino al mare passando per villa Pamphilj, valle dei Casali, la Magliana rappresenta un percorso che ha sempre favorito una biodiversità marcata ed evidente, e la presenza di questi nostri piccoli amici ed amiche, è un fatto positivo per la Città e per una delle ville che ne occupa una parte, tutto sommato, centrale.
Anche nel nostro cuore… e per questo, anche se non si dovrebbe, vogliamo così bene a Giglio e a tutti gli altri piccoli abitanti della villa!
PS: Riguardo al sesso di Giglio.
Noi, ad esempio, pensiamo sia un maschio, perché le nascite, dunque le presenze, sono costanti, e pensare ogni volta volpe=femmina, non ha senso: da qualche parte ci dovrà essere pure qualche papà o no!
Ma soprattutto: se ha posto la propria tana così a ridosso di un’area frequentata da umani, altri animali, cani in passeggiata e visto come sia un animale fortemente zonale: se fosse una femmina, dunque possibile mamma, non avrebbe fissato la propria tana proprio qui!
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