Tracce, segni e …


01/08/2017

Tracce, segni e …



… incontri speciali in un luogo speciale. Eh già perché a villa Pamphilj è possibile trovare tante informazioni circa la fauna esistente: un po’ come si sfoglia un libro, ogni albero, sentiero o prato è una nuova pagina da “leggere”, un racconto da scoprire passo dopo passo. Come qualche giorno fa quando, passeggiando sul prato della grande pineta, abbiamo trovato una bella penna, di colore marrone e bianca. Era adagiata delicatamente tra i fili d’erba, sospesa, come fosse in attesa del primo alito di vento per “riprendere” un volo interrotto di colpo.

Per chi ama cercare e cogliere i piccoli indizi che si manifestano in natura, un’area verde come quella di villa Pamphilj è l’ideale grazie ad alcune “presenze” che appaiono improvvise ed inaspettate. Per esempio, la penna che abbiamo trovato, come abbiamo detto è di color bianco e marrone ed è lunga circa 18 centimetri. Dopo qualche ricerca, consultando libri e chiedendo ad amici “birders” più esperti, abbiamo avuto la conferma su quanto sospettavamo: il suo proprietario è un Gheppio!

A villa Pamphilj è stato visto più volte volteggiare mentre era alla ricerca di qualche preda, preferibilmente topi, piccoli roditori, cavallette e lombrichi. Rispetto gli altri rapaci, il Gheppio (Falcus tinnunculus) ha un volo caratteristico chiamato a “Spirito Santo”: si mantiene fermo in aria sbattendo frequentemente le ali con la coda aperta a ventaglio così da sfruttare al meglio il vento e mantenere una posizione stabile. Nei maschi il piumaggio è di color rosso mattone con alcune macchie nere sul dorso, la testa e la coda sono grigio-bluastro (quest’ultima con una bandana nera all’estremità). La femmine invece sono uniformemente di colore rosso mattone con la coda bruno-rossastra striata di nero. Misura circa 35 cm ed ha una apertura alare di 70-90 cm ed il suo capo si può girare di 180° così da poter osservare le prede senza doversi muovere.

A villa Pamphilj ne sono stati avvistati alcuni esemplari soprattutto nella zona della valle dei Daini e in quella della pineta secolare. Non costruendo un nido proprio occupano spesso quelli non più utilizzati da altre specie, oppure nidificano nelle cavità di alberi o nelle crepe dei muri delle case.
La sua presenza in villa ci suggerisce che questo è un luogo ideale per esercitare la caccia e considerato il fatto che negli ultimi tempi ci sono stati maggiori avvistamenti, possiamo dedurre che l’abbondanza di cibo e un inverno non particolarmente rigido siano stati elementi a suo favore.

Ma di specie selvatiche che popolano villa Pamphilj ce ne sono anche altre. Sempre seguendo gli indizi delle penne e grazie a qualche fortunato avvistamento, nel tempo a villa si sono “palesati”: l’airone cenerino, la garzetta, il cormorano, il martin pescatore, il picchio verde, e naturalmente comunità dei parrocchetti dal collare, la cui massiccia presenza ha causato negli ultimi anni qualche serio problema alle specie autoctone.

Ma non solo, capita di anche di vedere le orme delle volpi, le buche di qualche talpa e magari avere un incontro ravvicinato con un riccio, come ci è capitato almeno un paio di volte: a Ciccioriccio e RiccioJones gli abbiamo pure dedicato un filmino! Ma anche la volpe in pratica è di casa! Prendete per esempio “Pirata” da noi soprannominata così per via del suo unico occhio, sono almeno tre, quattro mesi che si aggira per la Villa, quasi sempre alla ricerca di qualche spuntino aggiuntivo.

Occhi aperti, quindi. Insomma ogni tanto a villa è bello alzare lo sguardo e “vedere” oltre il paesaggio, l’abitudine, il consumo… ascoltare i suoni che si propagano tra gli alberi e le piccole distese d’erba. Villa Pamphilj non è solo un luogo per giocare a pallone, ascoltare musica, portare fuori il cane e fare jogging, è soprattutto un ambiente naturale unico, nel cuore di Roma, frequentato sì dagli umani, ma realmente popolato da qualcun altro, dai veri proprietari: gli animali, ma anche da bellissime piante (alcune molto rare, di cui parleremo prossimamente su questi schermi).

Di questi furtivi e nascosti abitanti è possibile coglierne la presenza proprio attraverso alcune testimonianze come penne, piume, peli, aculei. Una volta trovati potete provare a fare come noi e costruire una sorta di piccola raccolta privata, personalissima e colorata. Raccogliere indizi ed identificarli può essere un’attività diversa e stimolante, e poi ci sono molti libri che possono aiutare nella ricerca, oltre ad innumerevoli siti internet. Inoltre a noi piace pensare che questa “bucolica” attività è pur sempre un modo per portare nelle nostre case un po’ della nostra amata e preziosa Villa Doria Pamphilj. Buona “caccia” quindi!

Ps: se abbiamo sbagliato qualche identificazione delle penne pubblicate su questo album, vi chiediamo venia e accogliamo suggerimenti e precisazioni.
Vai al link>https://goo.gl/TkKcV2

Leggi e guarda anche>
LIPU >www.lipu.it
Il Gheppio>https://goo.gl/HfCHMj
Il Riccio>https://goo.gl/CdhY8k
Agraria>www.agraria.com
“RiccioJones” e la ricerca della tana perduta>https://goo.gl/Qqwniy
“Ciccioriccio si allena a villa Pamphilj!”https://goo.gl/yPHkq2
“Pirata” all’arrembaggio>https://goo.gl/43EFFA
“Beh… ma ‘sta pappa arriva o no?”>https://goo.gl/95rrS4
“Un cucciolo di volpe a spasso per la villa”>https://goo.gl/EP8Oaz
“Mettemose d’accordo: se me date qualcosa voi, nun me magno le papere nella fontana!”>https://goo.gl/n6HyoL

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