Un velo nero è sceso su di me.


28/04/2022

Un velo nero è sceso su di me.



“Un velo nero è sceso su di me questa mattina… per la prima volta mi sono sentita molto sola.
Poche persone hanno passeggiato sui miei viali, quasi nessuno si è seduto alla Fontana del Giglio, tra i miei pini si sentiva passare solo il silenzio. Romeo aveva uno sguardo così triste, Gastone e le altre oche non hanno nemmeno starnazzato un po’.
I mici rossi che tu ami tanto hanno cercato di consolarmi rotolandosi sopra di me… ma non è servito a granché, anzi. Perfino le volpi non hanno fatto capolino, gli Aironi poi si sono messi tutti in disparte.
C’era tanto silenzio… d’altra parte tutti quanti erano a andati a salutare te, Paolo. Sono venuti ad onorarti e a dirti quanto ti vogliono bene.
Anche io ti voglio tanto bene e ti voglio ringraziare per avermi amata, protetta, difesa… sempre. Contro tutti e tutto.
A volte anche alzando la voce, altre senza essere compreso… ma non ci fare caso: gli altri non capiscono granché io invece ho sempre capito tutto.
Ho capito che persone come te sono così rare, come i fiori più rari che custodisco e che tu solo sai dove sono.
Mi dicono che vogliono dare il tuo nome ad un mio viale… va bene, così ti avrò un po’ vicino.
Anzi ti prego di continuare a venirmi a trovare: saprò che ci sei tra i fiori bianchi vicino al ponticello, tra la malva del pratone, nell’acqua fredda delle fontanelle, tra il vento che muove tutta la pineta e perfino tra le panchine inumidite dalla pioggia. Sarai negli occhi buoni degli animali, sotto l’ombra degli alberi secolari ed anche tra le pieghe bianche delle fontane e delle statue.
Tu sarai sempre qui con me: perché io sono Villa Pamphilj e tu sei Paolo Arca, e noi siamo una cosa sola.”
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