06/12/2018
Villa Pamphilj anno 1918: nascono gli “Orti di Pace”!
“Gli Orti di Pace sono una colonia-scuola-agraria (cinque ettari concessi in uso generosamente dall’amicizia del Principe don Filippo Doria Pamphilj) che accoglie giovani orfani. Essi sono una delle tre colonie-scuola che il professore Levi Morenos negli anni 1917, 1918, 1920 fondò…”
“Primo scopo, nel 1917, fu di ospitare i figli dei contadini profughi dal Veneto, durante la guerra 15/18, poi fu quello di avviare allo studio ed al lavoro agricolo gli orfani di guerra e di contadini e i ragazzi senza famiglia che sentissero amore alla terra…”
“Chi arrivi dunque nel piazzale degli Orti di Pace può vedere i modesti edifici che ospitano i ragazzi, e poi, percorrendo un bel viale di cipressi ed oleandri fiancheggiato da curati campi di ortaglie giungerà al giardino: un complesso di serre e letti caldi e campi di fiori, ove i ragazzi, guidati da abili coltivatori, fanno la loro pratica… ”
“… e quanti bravi giardinieri e floricoltori sono usciti dagli Orti di Pace: a Roma, molti dei giardinieri del Comune, del Quirinale, del Vaticano e delle maggiori Ville sono ex-allievi delle colonie; altri dirigono aziende agrarie fuori Roma e tutti godono di una buona fama sia per preparazione professionale sia per l’educazione del loro carattere.”
Sono passati 100 anni… perché vi raccontiamo tutto questo?
Perché questa zona di villa Pamphilj, ricca di Storia e sede di quella lungimirante iniziativa, nell’era moderna (ovvero in quella in cui molti di noi erano già nati) finì abbandonata al degrado, in parte spartita tra vari soggetti (alcuni dei quali l’hanno progressivamente trasformata) poi, recentemente, sottoposta in una sua zona a sequestro giudiziario.
Di sicuro, continua a catalizzare appetiti come negli anni ’80/’90 mentre, chi fece parte di quella preziosa colonia (LEGGETE ATTENTAMENTE IL PARAGRAFO CHE PRECEDE QUESTA NOSTRA NOTA) ed ha lavorato una vita nella villa e per la villa verrà messo tra qualche giorno, letteralmente, in mezzo alla strada.
Per questo… “RIMANETE SINTONIZZATI” perché nei giorni che seguiranno, dopo il documento datato dicembre 1952 da cui è tratto il testo e le immagini di questo album, ve ne mostreremo un altro del 1968 raccontandovi la storia di chi ce li ha forniti… un testimone di qualcosa che non c’è più… soprattutto un testimone dei valori fatti crescere in questo angolo di villa Pamphilj tanti anni fa… oggi, ancora una volta, miserabilmente traditi!
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