Villa (Pamphilj) dei Cocci.


30/08/2018

Villa (Pamphilj) dei Cocci.



Ma non storici come quelli del Monte (dei Cocci https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Testaccio) a Testaccio, bensì cocci di mattonelle utilizzate per bagni e cucine, cocci di ceramiche sanitarie e di piatti, cocci di vetro e ancora corrugato elettrico, telefonico, resti di metalli ed altre immondizie che, invece di finire in apposite discariche finirono tanti anni fa a villa Pamphilj.
E che nei decenni sono riaffiorate, grazie all’opera di dilavamento dell’acqua e del transito dei veicoli.
Con un’ulteriore perplessità sorta nell’anno appena trascorso.

Ma andiamo con ordine, ché tutta questa immondizia venne utilizzata innanzitutto quale rinforzo di alcuni tratti di viale nel corso dei lavori del Grande Giubileo del 2000 quando “il recupero” della villa vide affluire inizialmente 52 miliardi di lire e realizzati lavori fatiscenti, scarsamente controllati, privi di una prospettiva finale ma di sicuro guadagno per chi li aveva effettuati.
Ancora, parte dell’immondizia è fuoriuscita progressivamente dall’area dove il Servizio Giardini ha sempre mantenuto il proprio deposito mezzi e, a suo tempo, un certo numero di serre.

Guardate le nostre mappe: tutte le prime immagini si riferiscono alla parte OVEST di villa Pamphilj dove, in rosso abbiamo segnato sia il viale che porta dall’ingresso di via Leone XIII n. 75 all’area giochi del Casale di Giovio, sia il sentiero che corre lungo la recinzione del Servizio Giardini.
Guardate cosa c’è per terra e cosa sbuca dagli scolatoi… c’è di tutto, andate a controllare anche voi!

Rimaniamo sempre nella parte ovest dove qualcosa ha suscitato la perplessità che abbiamo accennato all’inizio.
In blu abbiamo segnato il viale lungo il quale sono stati realizzati recentemente alcuni lavori per conto dell’ACEA ATO2, necessari al recupero delle fontanelle e dell’efficienza della rete idrica: qui, la terra utilizzata per riempire gli scavi presenta molti pezzetti di mattonella… forse troppi, nonostante l’azienda fosse munita di una certificazione di idoneità.
Così, di questo, vorremmo chiedere verifica al Dipartimento Ambiente ed alla Sovrintendenza Capitolina.

Passiamo nella parte est di villa Pamphilj, innanzitutto al sentiero (un tempo, oggi è una strada e sulla mappa villa Pamphilj EST lo segniamo con il color viola) che porta alla succursale ANFFAS dal viale del Casino Algardi: lì sotto, coperti da strati di terra aggiunti successivamente da aziende incaricate dalla Onlus ci sono sepolte mattonelle, corrugati elettrici e telefonici, un’immondizia indegna, anch’essa calata durante il lavori dell’Evento giubilare del 2000.
Aggiunti successivamente ma anche abusivamente.
Questo perché i lavori nella villa vengono realizzati dal Comune o per conto del Comune, non certo da un’azienda per conto di un’associazione privata (ancorché meritevole) né possono pian piano trasformare un sentiero in una vera e propria strada.
Interventi effettuati anche pochi anni fa anche sulla curva (color marrone sulla mappa EST) che si affronta all’altezza del lago del Giglio, provenendo dall’ingresso di via Vitellia n. 76 e, nello scorso settembre, anche sull’ingresso stesso.
Utilizzando terra e ghiaia certo, ma secondo il principio per cui nessuno-controlla-qualcuno… lo stesso che ha ridotto, negli anni, la villa più grande e più bella della Città… in cocci!

vai al post FB>https://goo.gl/7V5PgE

Leave A Reply