16/05/2019
Villa Pamphilj: di abuso… in abuso.
Di nuovo un impianto per il cricket, di nuovo nella parte OVEST della villa, a ridosso della Onlus ANFFAS.
Un anno fa circa avevamo già colto alcuni frequentatori originari del sub-continente indiano intenti a disossare il terreno per realizzare una corsia (il pitch) lunga circa 20 metri e larga 2, elemento fondamentale del gioco (è un pitch anche la gettata di cemento sul cosidetto campo polo/campone nella parte EST della villa, dove vengono organizzate periodicamente partite di questa disciplina).
Gli avevamo spiegato come non si potesse alterare la morfologia dei luoghi, in particolare perché la villa è un luogo storico e tutelato da specifiche e stringenti normative.
Da successive verifiche, sembrava avessero compreso.
Qualche giorno fa, la segnalazione di una frequentatrice e, ieri mattina, ne abbiamo acquisito la conferma: questa volta (ma è evidente come sia già un po’ di tempo che l’impianto si trovi lì) sono stato stese, al centro dell’area interessata dal gioco, alcune sezioni di moquette verde, fissata al terreno con chiodi di 15/20 centimetri e grosse rondelle.
Non si può fare… o almeno, non si può realizzare un impianto fisso e lasciarlo lì: i giocatori avrebbero potuto tranquillamente utilizzare l’elemento in moquette ma poi, alla fine della giornata e delle partite, rimuoverlo.
La questione riguarda i danni al prato (visibili in foto) e i rischi per la sicurezza (i chiodi, che abbiamo trovato così come li vedete, a testa in su, ché qualcuno doveva esser passato prima di noi e aver sollevato la moquette).
Ovviamente e come sempre, la mancanza di senso di responsabilità e di controlli, tutto quello che precipita ogni giorno, sempre più, questa villa e questa Città nel degrado e nell’indifferenza.
Prati, casali, ipogei, parcheggi, sport, animali… non c’è nulla che si salvi.
NB: sulla mappa in ROSSO la posizione del pitch realizzato recentemente con la moquette; in VIOLA, la posizione del pitch in terra battuta rinvenuto un anno fa circa.
NMB (Nota Molto Bene!): il materiale pubblicato e la segnalazione che ne consegue sono opera dell’Associazione per Villa Pamphilj (le ultime due foto della frequentatrice che ci ha avvertito) e riteniamo “oltremodo inopportuno” il Comune di Roma, il XII Gruppo Polizia Roma Capitale e il sedicente “Tavolo di Coordinamento della Villa” continuino ad ascriversi meriti e azioni che non hanno mai compiuto e, quanto poco fatto, sempre e solo dopo essersi impossessati di materiali e informazioni altrui.
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