VILLAS ET CIRCENSES


22/04/2021

VILLAS ET CIRCENSES



La Storia si ripete, visto come, fin dai tempi dell’apertura al pubblico, tutte le ville storiche di Roma siano state utilizzate dalle diverse Amministrazioni quali contenitori di attività ed eventi che nulla avevano a che spartire con la loro natura… meglio, con la loro Natura, la loro Storia e la Cultura che custodivano e avevano tramandato fino a quel momento.
Così, come altre sue sorelle, già negli anni ’70 villa Doria Pamphilj ospitò due edizioni del Festival della musica Pop… “il più importante raduno musicale degli anni Settanta in Italia”, con centomila spettatori nei due soli due giorni del primo allestimento nel 1972.
All’inizio degli anni ’80, altri concerti, organizzati d’estate nell’area di San Pancrazio/palazzina Corsini dalla figlia di un Assessore democristiano appartenente alla “corrente Andreottiana”: con lo scoppio di Tangentopoli, chissà perché, l’iniziativa subì un improvviso stop… durato purtroppo solo per qualche anno.
Sì, perchè venuti a mancare i partiti di riferimento (DC e PSI), gli organizzatori (peraltro di zona) si misero alla ricerca di nuovi referenti e, manco a dirlo, riuscirono a trovarli all’interno di chi quei partiti aveva sostituito nel governo della Città: da questo sodalizio, nacque di fronte all’Arco dei 4 Venti il devastante “Notti d’estate a Villa Doria Pamphili’ fatto concludere dal giudice Gianfranco Amendola a suon di avvisi di garanzia.
Recita un proverbio siciliano ” QUANNU TIRA FORTI VENTU, FATTI CANNA” ed è esattamente quello che, sempre quegli organizzatori, osservarono: per diversi anni, non si fecero più vedere poi, a metà del decennio scorso… ariecco di nuovo la devastazione, i TIR, gli spalti, le fogne nei prati e parte della villa ostaggio degli affari di qualcuno, di nuovo di fronte alla palazzina Corsini.
Per farvi un esempio, solo per l’affidamento dell’annessa area ristoro, gli organizzatori chiedevano SEDICIMILA euro.
Poi nel 2016, nuove elezioni… con i referenti di chi organizzava spettacoli, fortemente ridimensionati: ce l’abbiamo fatta, la villa (ma non le ville, vedi villa Ada) è salva, pensammo.
Sbagliavamo?
Alla luce della risposta della Sindaca Virginia Raggi alle richieste di Alessandro Gassmann sembrerebbe di sì, soprattutto per quell’interpretazione delle regole poste a tutela dei Beni Culturali e del Patrimonio Storico-Ambientale come banale e fastidiosa “burocrazia”.
Beh… almeno per noi, ma anche per i nostri colleghi di villa Ada e delle altre tre ville nel mirino della prospettata occupazione, importanti lo sono e, se pure comprendiamo quanto animi le parole di un rappresentante del mondo dello spettacolo (le cui componenti sono state tutte fortemente colpite dalla pandemia in corso) al tempo stesso riteniamo la Sindaca Virginia Raggi dovesse individuare ed indicare altre soluzioni.
A meno che, le prossime elezioni amministrative e la ricerca di consensi non l’abbiano indotta a voler percorrere la stessa strada di “quelli di prima”, affidando peraltro, nuovamente come quelli di prima, la gestione della manovra “villas et circenses” all’inossidabile Zétema.
Un’altra realtà che di sopravvivenza a tutti i cambiamenti è una vera maestra…
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